Mi sono sempre raffigurata la mia mente
come un appartamento. Con tutte le sue stanze, ognuna con il suo
bravo compito.
La Cucina dell'Amicizia, la Sala da
Pranzo della Famiglia, la Camera da Letto dell'Ammore, la Biblioteca
della Carriera, il Soggiorno Tutto Per Me, il Salotto delle
Conoscenze, il Bagno del Carattere, la Stanza degli Hobby.
Come dev'essere una casa. Rosa, prima di tutto. |
Me la sono arredata. Con cura.
Scegliendo i mobili che potevo scegliere e cercando di abbinare al
meglio quelli che trovavo già lì.
Di solito ci sto come un pascià, nella
mia mente ammobiliata.
Certo, ci sono i momenti in cui
preferisco una stanza ad un'altra. Se mi sembra che la Biblioteca
della Carriera non offra nessun nuovo libro da leggere vado a fare
due chiacchiere nella Cucina dell'Amicizia. O mi spaparanzo
beatamente sul divano del Soggiorno Tutto Per Me. Cambiamenti
temporanei. Piccoli adattamenti.
Ci sono anche posti dove non vado
volentieri. Lo Sgabuzzino delle Insicurezze, la Lavanderia della
Coscienza Sporca, l'Angolo Buio dei Sogni Infranti, il Garage dei
Desideri Irrealizzabili, la Soffitta dei Sensi di Colpa. Per carità,
sono conscia della loro esistenza. Semplicemente, dato che mi sono
fatta tutto 'sto sbatty per rendere la mia mente un posto soleggiato,
arioso e gradevole, non vedo perchè dovrei andare a rovistare in
posti umidi e bui. So che ci sono? Sì. Stanno bene dove stanno? Sì.
Prima o poi vi metterò in ordine, ma non ora. Mi limito ad ammassare
disordinatamente tutta la negatività e a buttarla nell'antro buio di
turno. Oh, là. * chiude la porta,
si spolvera le mani e se ne va soddisfatta *
Anche perchè, come ogni casa che si
rispetti, la mia mente dev'essere pronta per accogliere ospiti. C'è
gente che ci vive in pianta stabile (non avete un'idea del bordello
che combina mio padre nella Sala da Pranzo della Famiglia, o dello
stato di subbuglio in cui versa la Cucina dell'Amicizia da quando ho
scoperto che la mia migliore amica si sposa. Aggiornamento: si è
sposata, e vivono Felici e Contenti comeègiustochesia.)
Ci sono persone di passaggio, per
periodi più o meno lunghi. Com'è ovvio, non a tutti mostro tutta la
casa. Sì, prendete pure un aperitivo nel Salotto delle Conoscenze,
ma poi tornatevene a casa vostra e non rompetemi le balle. Anzi,
ripensandoci, tu mi sei simpatica, ti va di vedere la mia Cucina?
Come dicevo, è un posto bello in cui
vivere, per la maggior parte del tempo.
Ma.
C'è sempre un ma, non ve l'hanno mai
detto?
Il ma è il momento in cui devo
puntellare il soffitto, perchè la Soffitta dei Sensi di Colpa ha
raggiunto la capienza massima. E dato che le sfighe vanno sempre in
coppia, o a tre, o a mazzi di dodici, lo Sgabuzzino delle Insicurezze
è pieno da scoppiare. Rischia di esplodere.
Che non vi salti in mente di rifugiarvi
nella Camera da Letto dell'Ammore convinti che i problemi spariranno
se ve ne state rintanati lì. Beh, ovviamente io sono bravissima a
dare consigli dopo aver personalmente combinato cazzate. Quindi fate
anche un po' quel che vi pare e non ascoltatemi, che vivete bene
uguale.
Come puoi pensare che un altro essere
umano si accolli la responsabilità di mettere in ordine il casino
che TU hai creato? Certo, c'è gente che lo fa per mestiere. I
domestici. O gli psicologi. Ma mica gratis, eh.
E dato che insisto con il fai-da-me,
sarà meglio mettersi al lavoro.
Come gli uomini immaginano le pulizie di casa... |
É un lavoro improbo. Vi è mai
capitato di avere un garage in cui ammassate tutte le cianfrusaglie
che vi capitano a tiro (regali orribili di zia antipatica, mobili che
non volete più, libri che non vi piacciono e si può continuare
all'infinito)?
Ecco, uguale.
Armarsi di tutone informe, raccogliere
i capelli in un poco attraente chignon, rigorosamente struccate.
Certe fatiche si affrontano al naturale, ci si deve spogliare di
tutti gli orpelli. Entrate nude e indifese nella vostra mente. E
iniziate a spostare roba. È buio, polveroso. Non è piacevole, ma
siete arrivate a un punto in cui rimandare ancora sarebbe devastante.
Hai già rimandato il rimandabile Iaia, ora apri quello scatolone, e
vedi che c'è dentro.
Il primo pensiero è “Oddio non
finirò mai”. Vi sentite Sisifo, lanciato nell'Ade da Zeus e munito
enorme pietra rotonda da spingere faticosamente fino alla sommità di
una montagna, per poi vederla rotolare giù. E dover ricominciare da
capo ogni volta.
...e come sono realmente |
Ed è un lavoro che non finisce mai. Ma
mai. Ma MAI. Io ci sono ancora in mezzo fino al collo, nel mio
casino. Ma inizio a vedere le finestre delle stanze, che da tempo
erano sepolte di rottami accumulati. E qua e là, qualche angolo di
pavimento lucido.
Dai Iaia, dai che ce la fai.
E quando ce l'hai fatta, BOOM. Improvvisamente è aprile, e ti sembra il primo giorno di sole da una vita. E decidi che puoi liberarti del cappotto, e prendere la bici, e andare al lavoro cantando la tua canzone preferita, e il traffico ti passa vicino e tu neanche te ne accorgi perchè sei FELICE.
E la cosa migliore è che quella felicità te la sei conquistata da sola.
Sensazionale!!!
RispondiEliminaPaola Marella.
Grazie mille, si fa quel che si può :)
EliminaIaia
Pensa che la mia testa è stata a lungo un ostello della gioventù... Ciaooo (il tuo ex mobizzatore)
RispondiEliminaLa tua testa adesso è una casetta per due, simpatico ex capo neo sposato! ♥
Eliminaahhahaahh bellissima hai reso benissimo l'idea hahahahahah
RispondiEliminaio manco apro più le porte penso che se le apro mi cadrebbe tutto addosso e adesso NON posso
si guarda SEMPRE avanti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Gaietta
The ghè proprii rasùn cara collega... un bacione!
EliminaDavvero molto bello : )
RispondiEliminaVittoria