"Ma tu chi sei,
che avanzando nel buio della notte,
inciampi nei miei più segreti pensieri?
William Shakespeare
Secondo me Murphy, quando ha inventato
la sua famosa Legge della Sfiga (“Se qualcosa può andare male,
stai sicuro che lo farà”) e il suo corollario (“E nel momento
peggiore possibile”) aveva appena finito di leggere Romeo e
Giulietta.
La seconda di copertina. Originale. |
Belli, giovani, ricchi. Piccolo
particolare: discendono da due famiglie di Verona che si odiano a
morte. E quando dico a morte intendo proprio a morte. La piccola
Giulietta Capuleti (promessa sposa del nobile Paride Qualcosa) e il
viril Romeo Montecchi pensano bene di innamorarsi follemente l'uno
dell'altra e sposarsi in segreto. Sfortuna vuole che in una
discussione un po' animata Tebaldo, cugino di Giulietta, uccida il
cugino di Romeo, Mercuzio. Romeo non la prende bene e sgozza Tebaldo.
Condannato all'esilio, Romeo ha giusto
il tempo di passare una notte d'amore con la mogliettina prima di
prendere la via di Mantova. Intanto Giulietta è ancora promessa a
Paride e dovrebbe sposarlo, così Frate Lorenzo le fornisce un veleno
che la farà apparire come morta per quarantott'ore, e avvisa il bel
Romeo di venirsi a riprendere l'adorata comatosa. Il messaggero
(ovviamente) non riesce a raggiungere il Montecchi, che arriva a
Verona, e, vedendo Giulietta morta trucida Paride che passava di lì
per caso (anche lui, che tempismo), e si suicida. La nostra Capuleti
preferita si sveglia, vede l'ecatombe e si toglie la vita anche lei,
affranta dalla perdita del marito. Ecco, questo è il momento in cui
io piango come una fontana. Incurante dell'imbarazzo delle persone
attorno a me.
Così triste, e così romantico... |
Ma dico io, ma si è mai vista una
sfiga peggiore? Non è che Romeo poteva aspettare trenta secondi,
prima di prendere decisioni affrettate? Ogni volta mi viene la
tentazione di salire sul palco del teatro e parlamentare con l'amante
disperato: “Ma no, parliamone, aspetta ad avvilirti... non vedi che
non è morta davvero? E' una burlona, scherza soltanto... suvvia,
aspetta dieci minuti e vedrai che si sveglia...”
Infatti la notizia che la casa di
Giulietta a Verona venga adibita a suite matrimoniale per coppiette
facoltose mi ha presa un po' alla sprovvista.
Prima reazione,
entusiasmo puro. Pensate che romantico, potersi svegliare la prima
notte di nozze nella Stanza dell'Amore per antonomasia. “Vuoi già
partire? L’alba è ancor lontana. Era dell’usignolo, non
dell’allodola, il cinguettio che ha ferito poc’anzi il trepidante
cavo del tuo orecchio. Un usignolo, credimi, amore; è lui che canta,
a notte, laggiù sull’albero di melograno.”. Non doversi
preoccupare che sia il canto dell'allodola o dell'usignolo, perchè
non ci sono frotte di parenti assetati di sangue ad aspettarti, ma
solo il resto della tua vita con la persona che ami. Sospiro
sognante.
Seconda reazione, sconforto. Cinquemila
euro a notte? Ma stiamo scherzando? E' più o meno il mio peso in
dobloni d'oro! Magari se vendessi un rene al mercato nero...no, non
speriamo inutilmente, non potrò mai permettermelo. Sospiro
demoralizzato.
Terza reazione, perplessità. Ma siamo
sicuri che gli auspici siano favorevoli? Una coppia per cui è stata
inventata l'espressione “Star-crossed lovers” (amanti nati sotto
cattiva stella) non è esattamente l'ideale, come precedente. E
invece, forse, protetti dall'archetipo dell'Amore contrastato, i
novelli sposi che guarderanno le stelle dal balcone più famoso della
letteratura potranno scrivere un altro finale.
E vissero per sempre
felici e contenti.
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