lunedì 7 gennaio 2013

TRASLOCHI: UNA GUIDA PRATICA


Non c'è niente da fare: Milano esercita un fascino irresistibile sulla pulzella aspirante Carrie. Facciamocene una ragione.

Sì, la vostra piccola città di provincia in cui siete cresciute è a misura d'uomo, poco traffico, immersa nel verde, e blablah e blablah.

Ma.

Negozi.
Locali.
Lavori talmente toghi che JP Morgan in confronto è come fare la cassiera al supermercato sottocasa.
Frotte di gnocconi biondi che aspettano solo voi.

E quindi. Ciao Madreh, sei simpatica, ti voglio bene, grazie per avermi dato la vita e per avermi nutrita durante tutti questi anni, ma io me ne vo'. Ciao, eh. Ti porterò una palla di vetro con il Duomo sotto la neve. Se mi ricordo, che sarò troppo occupata a vivere la mia nuova vita pseudonewyorkese.

La pulzella può mica vivere sotto i ponti, però. Non è chic.
Vi immaginate la conversazione surreale “Siii, ciao nuova compagnia di amici tostissimi, venitemi a trovare stasera, cucino io!
...l'indirizzo? Sul navigatore?
Ehm... Ponte del Naviglio Grande.
No, no, non lì vicino, proprio sotto il ponte. Sì, io abito lì”.

Conseguente azzeramento della vita sociale.

Per cui. Trovare casa.

Una volta reperita magione acconcia alle vostre necessità (requisiti: dimensioni ottimali, coinquilini accettabili, zona in cui non vi violentino appena uscite di casa, ragionevole distanza dal lavoro) dovrete portare la vostra roba dal punto A – vecchia casa – al punto B – casa nuova - .

Massì, che sarà mai. Ho tre vestiti, due paia di scarpe e qualche libro.

DUE VESTITI?!?!? Diciamo DUECENTO! Dove eravate, stronzi, quando avevo le crisi epilettiche da “Non ho niente da mettermi?” Dove vi nascondevate, stupidi tacchi dodici, quando c'avevo la serata Figheggiamento Estremo? Eh?

Inscatolare. Inscatolare. Inscatolonare quanto più possibile.

Iniziate piegando anche le mutandine e disponendole accuratamente. A metà del primo scatolone accorgetevi che ve ne mancano ancora dodici. Finite di riempire i restanti undici scatoloni e mezzo buttandoci dentro qualunque cosa. Appallottolata. Informe. (Le ultime parole famose: “Tanto poi lo piego DOPO”.)

Scotchate il tutto. Sollevate un pacco a caso. Beh, sarà leggero, ci sono dentro solo scarpe.
Mhhggnnn...GGGHHHH...ok. Oggi abbiamo imparato una cosa nuova: le scarpe hanno lo stesso peso specifico del piombo fuso.

...due scoliosi e molte imprecazioni più tardi...

CE L'AVETE FATTA!! Complimenti, mie care amiche, ora anche voi entrerete a far parte della crème d'Italia, vi divertirete appacchi e i tacchi dodici non vi faranno mai male, neanche dopo un'intera serata passata a ballare sul tavolino di un locale.

Perchè?

Perchè voi ora siete milanesi. Siete POTENTI. Siete FIGHE.

Andate e vivete la voostra nuova, luminosa, scintillante vita milanese. Tanto lo sapete che mammà è sempre pronta ad accogliervi back, se toppate.