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martedì 2 dicembre 2014

Guardaroba uomo- donna a confronto

GUARDAROBA MASCHILE:

- 3 abiti invernali + cravatte
- 3 abiti estivi + cravatte
- 5 (e voglio essere generosa qui) outfit invernali casual. Dai sì, lo sapete che sono. Camicia + maglioncino + jeans. Declinati nei colori grigio, blu, beige.
- 5 oufit estivi. Al posto dei jeans, pantaloni cargo.
- 3 pigiami infeltriti che faranno scomparire la vostra vagina per sempre
- 3 giacche
- un cappotto elegante

Conclusione: no, mavà, non ho bisogno di comprare niente, ho un sacco di roba.


Ops.


GUARDAROBA FEMMINILE:

- 27 abiti invernali.
- 85 abiti estivi
- 357 jeans. Non mi chiedere che me ne faccio di 357 jeans, sono fin troppo pochi.
- 34 gonne (paillettes, a matita, mini, maxi, a palloncino...NON MI GUARDARE COSì, è LO STRETTO NECESSARIO)
- 12 tailleur/ tubini
- 3 abiti da sera, sai mai che ti invitiano a un ballo
- 1253 magliette/ canotte/ sottogiacca sì il color pervinca è assolutamente indispensabile, quindi?
- 285 maglioni e sono stata brava, l'inverno scorso ne ho buttati BEN TRE

Conclusione: NON HO NIENTE DA METTERMIII SONO POVERA FARò LA FIGURA DELLA BARBONA CON LE MIE AMICHE BUUAAAAHHH

No, chi, IO? Mai.

Squillino i cellulari! Donne, ADUNATA!
Rulli tonanti di carte di credito sfoderate riecheggino per le strade di Milano.
Mano ai portafogli! Tutte in assetto da shopping!

Al grido di NUOVA COLLEZIONE O MORTE radiamo al suolo questa città!

A questo punto il fidanzato cretino ti dice "Hai già troppi vestiti cosa te ne fai di altra roba" e lì vi consiglio di scappare veloci perchè SCATTA L'APOCALISSE NUCLEARE CHE LA CASA BIANCA è GIà IN ASSETTO ANTISOMMOSSA.

Il fidanzato saggio, invece, tace e si ripara in un posto sicuro ad aspettare che passi, o chiede asilo politico in un qualche paese dell'Africa, che tanto l'Ebola che vuoi che sia a confronto di una fidanzata incazzata.


Grazie, grazie, grazie dal profondo del cuore a chi mette mi piace a Something Iaia's e condivide. A voi prende mezzo secondo, ma per me è un regalo enorme!

mercoledì 19 novembre 2014

NON SONO UNA STRAFIGA MA FACCIO LA FASHION BLOGGER.

Lo ammetto. Mi dispiace.

E' che proprio non ce la faccio a fare la fashion blogger figa. Non ce la faccio a mettermi davanti allo specchio, occhio ammiccante, e boccuccia a becco di papera, e a mostrarvi quanto sono gnocca.

Femmine, invidiatemi!
Maschi, vogliatemi!


No non ce la faccio. Io sono scema, dento, fuori e nei dintorni. Sono ironica. Autoironica.

Io con la moda mi diverto davvero,e mi rompo i coglioni a stare un'ora a gelare per le strade di Milano aspettando che il fotografo trovi la giusta luce e la giusta inquadratura per immortalare dei vestiti che a me magari non piacciono neanche.

I selfie me li scatto la mattina che sono in super ritardo, e ho tempo giusto per una foto sfocata e con la faccia da pirla. Embè?

Superfiga non sarò mai. Adriana Lima lo nasci per botta di culo genetica, non lo diventi. Cosa devo fare, chiudermi in casa per sempre, vestita di tela di iuta, perchè non sono una topa da paura?

Ma anche no.



Mi piaccio. Davvero. Mi piace il mio naso storto, mi piacciono le mie tette non pervenute, mi piace che sono tutt'ossa. Soprattutto, mi piace la mia personalità.
La esprimo facendo l'esuberante, la scema, scrivendo minchiate, e sì, anche vestendomi la mattina.

E mi piace far vedere queste cose alla gente (ecco, magari le tette in primo piano anche no). Perchè nessuna di noi è un'ultrafiga, ma possiamo piacerci comunque.
Possiamo vestirci comunque.
Possiamo esprimerci comunque.

Perchè non è la bellezza che ci dà diritto di parola. Il diritto di parola te lo prendi.


Quindi lo ammetto:

NON SONO STRAFIGA E FACCIO LA FASHION BLOGGER, QUALCUNO HA QUALCOSA IN CONTRARIO?
(esce O-Ren Ishii direttamente da Kill Bill con la katana sguainata)

...nessuno?

Molto bene. A posto così.

Baci a tutti, lovvate voi stessi,

quella pirla di
Something Iaia's

(condividete l'ammore, il pezzo, e mettete mi piace alla pagina, se vi va! Se non vi va sono a piangere quietamente in un angolino senza dare fastidio a nessuno, non preoccupatevi)

giovedì 18 settembre 2014

UN DIAVOLO PER CAPELLO

Ieri. Iaia. Parrucchiere.

Un evento raro come una glaciazione.

So che si suppone che le fashion blogger siano sempre perfette precise vestite alla moda e ingioiellate.

Ma invece no.

Capelli a minchia: sulle riviste...

A parte che ho un lavoro, perchè sapete com'è, mangiare bisogna mangiare.
A parte che sto facendo un master perchè mi andava. (Che la frase "Ma chi me l'ha fatto fare, ammè" sia stata ripetuta circa quindici trilioni di volte è ininfluente.)
A parte che c'ho una vita, che si compone di tutti gli elementi che generalmente caratterizzano una vita. Che so, un fidanzato simpatico, amiche in crisi, una casa da pulire, solita roba insomma.

Comunque, io sono umana e mi comporto da umana e c'ho la paglia in testa come tutte le donne normali.

...e la triste realtà.


Quindi, prima di dover ricorrere a contadino con mietitrebbia per domare la chioma incolta, ieri sono andata dal parrucchiere.

E lì, INCAZZATURA PROFONDA.

COME STARE SU UN VOLO RYANAIR.
Avete presente quando vi siete alzati alle sei e avete trascinato cinque valigie per mezza Lombardia e al check in c'era una coda interminabile di pirla che hanno deciso di partire il vostro stesso giorno, mortacciloro?
Volete solo sedervi al vostro posto in aereo e svenire, giusto? Sbagliato.
Perchè è lì che dalla cabina parte "Compra le sigarette elettroniche! Compra i profumi! Compra i biglietti della lotteria fortunatissima! COMPRA STICAZZI! COMPRA!"

Ecco, stare dal parrucchiere è la stessa cosa.

Con l'aggravante che per venderti la qualunque usano il metodo: "Devi avere questo prodotto costosissimo perchè SEI UN CESSO e solo con questo fantastico, esclusivo, meraviglioso prodotto costosissimo diventerai supersciantosa e tutti ti sbaveranno dietro."
Una, due, tre, cinquantasette volte.
Con la collaborazione della fantastica Rioca di Inchiostro Antipatico! https://www.facebook.com/pages/Inchiostro-antipatico




















Non sei solo pesante, parrucchiera, sei anche maleducata.

Uno: ringraziando il cielo la mia autostima non dipende dalla crema SplendLucidRipar.

Due: se voglio qualcosa stai tranquilla che te lo dico, mi hanno fatto la bocca per esprimere quello che penso.

Tre: mi metti a disagio. Risponderti "no" una, due, tre, cinquantasette volte MI METTE A DISAGIO, come te lo devo dire?

Quattro: è una politica di marketing cretinissima. Perchè io dal parrucchiere ci vengo per rilassarmi e per sentirmi più faiga, e se tu continui a farmi sentire a) a sotto attacco, e b) un cesso, io da te la prossima volta non ci torno più. COMPRENDIDO?

Sono stata brava e gliel'ho detto con garbo e gentilezza. Brava Iaia, brava.

La morale è che SONO STUFA di dover comprare cose inutili solo perchè mi fanno sentire brutta e inadeguata. Sono stufa di queste politiche di marketing delle case cosmetiche.

Quindi esorto tutte le mie bellissime lettrici (io non ho lettrici brutte, proprio non ce le ho, mi spiace), a mandare a quel paese tutti quelli che ti dicono che la cellulite è una malattia, che i tuoi talloni screpolati fanno scappare la gente dalla spiaggia, e che il solo essere donna ti obbliga a comprare una marea di cazzate per non sentirti una merda totale. A QUEL PAESE DEVONO ANDARE.

Pace&amore bimbe, e sappiate che se mettete mi piace a Something Iaia's (sotto), o condividete i miei pezzi, da qualche parte una donna con la cellulite VIVE BENE LO STESSO. Tiè.



mercoledì 16 luglio 2014

RAPPORTO MADREH - FIGLIAH (anno per anno)


Questo post è stato originariamente scritto per la Festa Della Mamma.

Giusto perchè quando ce vo' ce vo', eh.

fonte: www.pourfemme.it


Age 0: Uaaaaahhhhhhh!!!

Age 1: ma-ma!

Age 3: Mamma non voglio andare all'asilo, voglio stare con te!

Age 5: Mamma pazienza se sono malata, voglio andare all'asilo!

Age 6: Mamma non voglio andare a scuola!

Age 8: Mamma sbagli, la maestra dice che si fa così, non come lo fai tu! La maestra ha sempre ragione, non come te.

Age 11: Mamma mi compri un reggiseno? Ce l'hanno tutte nella mia classe! (risposta di Madreh: chissà se avranno le taglie sottozero?)

Age 13: Mamma non mi accompagnare per negozi, vado con le mie amiche, ormai sono grande!

Age 15: Mamma lasciami andare in discoteca! Perchè le altre madri lasciano andare le figlie e tu no? Rientrare all'UNA? Tanto vale non andare, fammi tornare almeno alle tre!

Age 16: GIURO CHE NON DIVENTERò MAI COME TE! NON TI SOPPORTO!

Age 17: No mamma, non ci vengo in vacanza con voi, non sono mica una poppante. Non vedo l'ora di avere diciott'anni per potermene andare di casa.

Age 19: Mamma non capisci niente, lui è l'uomo perfetto per me! (detto di ex fidanzato FALLIMENTARE, da cui Madreh mi aveva saggiamente messo in guardia)

Age 21: Mamma decido da sola cosa fare da grande, non ho bisogno dei tuoi consigli!

Age 23: Mamma per fortuna che mi hai dato una mano tu...

Age 26: (appena andata ad abitare da sola) Mamma mi manchi.

Age 28: Mamma ho bisogno di un consiglio...

Age 29: Mamma, se da grande diventerò anche solo la metà della donna che sei tu potrò già dirmi soddisfatta di me stessa.

Grazie Mamma, grazie di tutto.

Grazie di avermi sopportata, grazie delle urla, delle risate, dei consigli, delle coccole, dei pianti, dei no, ma soprattutto: 

GRAZIE DI VOLERMI COSì BENE E DI VOLERE SEMPRE IL MEGLIO PER ME.

fonte: www.pourfemme.it

lunedì 30 giugno 2014

COME FARE LE VALIGIE. (con la i!)

English version here: Packing Bags. Literally

FANTASTICO! Hai finalmente prenotato una vacanza di una settimana a (inserire nome di paradiso esotico/città d’arte/località sciistica qui)

Adesso.

Biglietti: celo.

Passaporto: celo.

Bagaglio: AHEM.

Portare o non por tare? QUESTO è il problema.

Qui piccola guida a “come preparare una valigia senza imprecare fortissimo”.

Primo: L’ESSENZIALE, e solo l’essenziale.

No. Il vestito da sera paillettato non è da portare “in caso che”. METTI CASO COSA, MA COSA. No, non incontrerai l’uomo della tua vita che ti rapirà e ti porterà su un’isola deserta sul suo yacht. E’ la vita vera, non un film con Hillary Duff, daicazzo.

Per lo stesso motivo, il tuo tubino più professionale, a Cipro, è inutile come un capezzolo in fronte. E’ inutile che tu ti illuda di fare affari, le attività principali saranno spalmarti in spiaggia e ingozzarti di delizioso cibo greco. Il tubino lascialo a casa e non rompere.

source: www. shockdom.com

Secondo: CONTROLLA. IL. METEO.

Se fa freddo tipo Inferno Gelato (la mia personale idea di inferno è un posto dove fa molto, moooolto freddo e non esistono the caldo e vino rosso), sicuramente NON indosserai la tua nuova, favolosah minigonna. Portati cappotti, maglioni, vestiti di lana pesante e calzettoni. Una vagonata di calzettoni.

Allo stesso modo, i calzettoni sono lievemente ridondanti a Tahiti. Chi l’avrebbe mai detto, eh?

TACCHI ALTI? In montagna? Sei PAZZA?!? (Disse la donna che festeggiò un Capodanno sulle Alpi in abito di chiffon e decolleteès. Ma adesso sono cresciuta, sono saggia. Giuro.)

Terzo: NON SEI NELLA TUNDRA.

Se dimentichi qualcosa te lo ricompri.

Se sei nella Tundra sei fottuta, mi dispiace.

Quarto: UN reggiseno. Ce l’hai addosso.

Sette paia di mutandine, uno per ogni giorno. Più tre o quattro brasiliane se vuoi fare la splendida. E lo sappiamo tutti che vuoi fare la splendida.

Quinto: un paio di jeans, una felpa col cappuccio, una t-shirt cretina.

È la base. Duh.

Sesto: SE STAI ANDANDO IN GERMANIA, NON FREGA NIENTE A NESSUNO.

Portati vestiti per coprirti e sei a posto. Tessuti? Colori? Stampe? Cosa sono, e soprattutto, chissenefrega?

source: thevogueteller.blogspot.com

Settimo, e importantissimo: NON SEI A UNA SFILATA DI MODA. DIVERTITI!

Addobbarti da supermodella ti deprimerà. Non puoi arrampicarti sugli alberi se hai paura di rovinare i tuoi pantaloni Marc Jacobs. Non puoi gettarti in mare a mezzanotte inguainata in lingerie La Perla. Non puoi rotolarti nella neve in pelliccia.


Vestiti semplice e GODITI LA VACANZA!



Packing bags. Literally.


Italian version here: Come fare le valigie (con la i!)

Oh, wonderful! So you have finally booked your one-week blissful holiday to …insert name of exotic paradise here…

Now. Tickets: check

ID: check

Luggage: ehm.

To bring or not to bring? THAT is the question.

I’ll give you some tips and tricks to pack perfectly.

First: the ESSENTIAL, and only the essential.

No, the sequined maxi dress is not a just-in-case. You’re not gonna meet the man of your life that is gonna kidnap you and bring you to a deserted island on his private yacht. It’s real life girl, not a B-movie.

For the same reason, don’t bring your best business suit on a trip to Cyprus. There’s no chance in hell you’ll close an important business deal. All you’re gonna do is lie on the beach and enjoy delicious Greek food. No. suit.

source: www.shockdom.com

Second: CHECK.THE.WEATHER.FORECAST

If it’s cooold as Freezing Hell (my personal idea of Hell is a very very cold place, with no warm tea and no alcohol) you will surely NOT wear your amaaaazing new miniskirt. Bring coats, sweatshirts, warm woollen clothes, and socks. Lots of socks.

For the same reason, socks are of little to no use in Tahiti. Good to know, huh?

HIGH HEELS? In the mountains? ARE YOU INSANE? (said the girl who once went to a party in the Alps in pumps and a chiffon dress. But I’m grown now, I know better. No really, I swear!)

Third: IT’S NOT THE TUNDRA

If you forget it, you can buy it.

If IT’S the Tundra, you’re screwed. Sorry.

Fourth: ONE bra. You’re wearing it.

Seven pair of undies. One for each day. Plus, three/ four thongs if you want to show off. And we all know you WANT to show off.

Fifth: ONE PAIR OF JEANS, A HOODIE, A FUNNY T-SHIRT

It’s the basis. Duh.

Sixth: IF YOU’RE GOING TO GERMANY, NOBODY CARES

Just bring clothes  to cover yourself. Style? Color? Prints? What are these things? Who cares?

Source: www.thevogueteller.blogspot.com

Seventh, and most important: IT’S NOT A FASHION SHOW, IT’S FUN!

Dressing up like a mannequin will make you sad. You can’t climb trees if you’re afraid to ruin your Marc Jacobs trousers. You can’t have a midnight swim if you are in La Perla lingerie. You can’t make snow angels if you’re wearing a fur.


Dress easy. Have FUN!



mercoledì 25 giugno 2014

Corsi per Uomini: COME REGALARE FIORI BENE

IAIA PER IL PROGRESSO - Insegna anche tu il romanticismo a un uomo.

COME REGALARE FIORI BENE

Avete notato che di solito i maschi regalano fiori solo se c’è da farsi perdonare qualcosa?

Mi provoca un riflesso pavloviano, e poi finisce che associo fiori = rabbia/delusione/rancore/schifobleah. 

Lo svolgimento è più o meno:

Maschio fa minchiata pazzesca > Femmina si incazza come camionista ucraino > Maschio si rende conto che se vuole riavere i favori (leggi patata) di Femmina dovrà farsi perdonare > Maschio compra ENORME MAZZO di rose/tulipani/girasoli/carciofi > Femmina fa un po’ la sostenuta ma alla fine accetta perché dopotutto adora rose/tulipani/girasoli/carciofi.





Sì, Femmina accetta, ma Femmina mica è scema. Femmina si ricorda che fino a che non ti ha minacciato di eterna castità non ha mai visto neanche una margherita di campo.

Magari, non lo so, senza nessuna occasione precisa, senza bisogno di ottenere perdono, senza compleannianniversarisanvalentini, DONATELO UN FIORELLINO OGNI TANTO. No aiuole di Versailles solo quando Marte e Saturno sono in trigono e danzano il valzer attorno alla Luna.

E se qualcuno osa dirmi “Eh ecco, sempre così voi donne, sempre a guardare le cose materiali” giuro che LO PESTO.





E' il gesto, capito? IL GESTOOOO!



Ho concluso.






martedì 18 marzo 2014

DISCO INFERNO



ENGLISH VERSION - Versione italiana SOTTO


The other night I went clubbing.\ I have a problem.

I majored in the wrong subject.

I mean, I have a Master's Degree in Finance (yes, I know it sounds weird from the girl whose blog is full of bullshit like Thanksgiving Day's turkey is full of cranberry sauce). I SHOULD HAVE TAKEN SOCIOLOGY. Or Ethology. Or Whateverology. Because I have a super power. Nedless to say, it's a useless super power, like forecasting yesterday's weather. It wouldn't be me otherwise.

I have the mind movies superpower. I shoot such good flicks in my mind that I make Lord of The Ring seem like a short film. Take that, Peter Jackson!

My last mental trip:

ANIMALS IN THE WILD = CLUB FAUNA

Let me explain, so I don't seem crazy (Yes, I know I do. Politely ignore this fact, please).

AT THE BAR:

It's DOG EAT DOG. Nobody cares if you've been queuing forever, and you're going to faint from dehidration, barista will always give his undivided attention to (from least powerful to most powerful):

  • The monkey-man who pushes and screams the most. He's a bully and you aren't. He wins.
  • The girl with the biggest tits. Big tits on the bar > Bully
  • The barista's friend. Because I don't care who you are or where you come from, playing Xbox together for hours, days, months, always creates a lifelong bond. VIP spot at the waterhole guaranteed, like, FOR EVER.
No, I don't care if you've been waiting for your drink, I have to show off for the big-breasted girl. Now go away. 


AT THE LADIES' ROOM:

Seriously, I've seen favelas cleaner than a club toilet at three o' clock in the morning. Please try to envision your office's restrooms in that kind of state. Sudden strike, protestors organizing picket lines, employees chained to the bank's gates, and a brand- new italian scandal “CLEAN TOILETS”.

Girls with handbags worth a zillion Duck Dollars just mutter a vague “Ew, gross!”. Had it been their house bathroom, they would have skinned the Philippine alive, hanging her skin in the living room as a reminder to the new Portorican maid, just to show her how to behave, thank you very much.

Do you like my new carpet? It's my last maid.


MEN:

Guy drunker than Paul Gascoigne approaches with a winey, persuasive breath, and slurs: “Ehi, beauty open bracket places hand on my bottom close bracket wanna come with me?”

Wow, playboy, I don't know if I'm more flattered by your eau de wisky-and-tonic breath or by your winning personality! Consider me tempted.

My kind answer is THANKS BUT NO, THANKS, and remove that hand from my derrière AT ONCE, IF YOU DON'T WANT ME TO CUT IT AND BURN THE STUMP, Muzio Scevola.



AT THE ENTRANCE:

At the Post Office, whene there are more than ten people queuing, instead of waiting patiently for your turn to come, it's always a booming “It's a shame” here and an indignant “I'm a taxpayayer!” there.

At the club? Silence, order, neat queue – exception for the friend of the friend of the friend that high- fives the bouncer and nonchalanty gets in – who cares about nine-inch-heels that are killing you. Who cares that you're beginning to hibernate since you've left your coat in the car, to avoid paying the two euros cloakroom (so lame, I know, but we've all been fifteen and pennyless, come on)

AND DON'T EVEN GET ME STARTED ON THE DREADED HAND- STAMP!
What am I, a cow to brand?!? Puh-leeease!


WOMEN:

The club is the only place where you can pull off wearing the latest Moschino collection and not be dragged to the asylum. I heard straightjackets are in, this year. Ah, and leopard print galore, of course.

OUCH! OUCH!

What happen, did someone stump on your feet?

No, they just stabbed me to death at the fashion sense, right here, between my heart and my lungs.



Yes, it's for real. Get over it.

VERSIONE ITALIANA



L’altra sera sono andata a ballare. E ho scoperto di avere un problema.

Ho sbagliato facoltà.

Cioè, ho fatto Finanza (sì, lo so che sembra strano, detto da una il cui blog è infarcito di minchiate come un tacchino nel Giorno del Ringraziamento è infarcito di salsa ai mirtilli). DOVEVO FARE SOCIOLOGIA. O Etologia. O qualcosa-logia. Perché ho scoperto di avere un superpotere. Ovviamente è un superpotere inutile, tipo prevedere il meteo di ieri. Se no non sarei io.

C'ho il superpotere dei film mentali ,che il Signore degli Anelli a confronto è un cortometraggio. Beccati questa, Peter Jackson!


Il mio ultimo trip:

ANIMALI NELLA SAVANA = FAUNA DA CLUB

Fatemi spiegare, che se no sembro matta (sì lo so che lo sembro comunque. Ignorate educatamente questo fatto).


AL BAR:

Vige la legge del più forte. Non importa se sei in coda da ore, e stai per svenire dalla sete, il barista darà sempre la propria attenzione (nell’ordine, dal meno potente al più potente):

  • al primate che sgomita e sbraita più forte. Lui è prepotente e tu no, quindi vince lui.
  • alla tipa con le tette più grosse. Tette grosse sul bancone > tizio prepotente
  • all’amico del barista. Non m'interessa chi sei o da dove vieni, giocare alla Playstation insieme per ore, giorni, mesi, crea legami indissolubili per tutta la vita e garantisce precedenza all’abbeveratoio. Tipo PER SEMPRE.
Non m'interessa se stai aspettando il drink, devo fare il figo con la tettona. Va' via.


IN BAGNO:

Seriamente, ho visto favelas più pulite delle toilettes dei club alle tre di mattina. Immaginate se il bagno del vostro ufficio fosse conciato in quelle condizioni. Sciopero immediato, picchetti di protesta, impiegati incatenati ai cancelli e nuovo scandalo italiano “CESSI PULITI”. Invece no.

Ragazzine con borse da milioni di paperdollari borbottano un vago “che schifo”. Fosse il bagno di casa loro scuoierebbero viva la domestica filippina e appenderebbero la pelle in salotto, così, giusto per ricordare alla prossima domestica brasiliana come ci si comporta, grazie.

Piace il mio tappeto nuovo? E' la mia ultima cameriera.


UOMINI:

Tizio più ubriaco di Paul Gascoigne si avvicina e con alito vinoso e suadente sbiascica: “Ehi, bellezza aperta parentesi appoggia mano sul mio fondoschiena chiusa parentesi ti va di fare un giro con me?” Uao seduttore, non so se è più prorompente la tua personalità o il tuo alito eau de wiskytonic! Considerami tentata.

Rispondo gentilmente GRAZIE MA NO, GRAZIE e leva quella mano dal mio fondoschiena IMMEDIATAMENTE o TE LA TAGLIO E BRUCIO IL MONCHERINO, Muzio Scevola.



ALL'ENTRATA:

Alle Poste se ci sono più di dieci persone in coda, invece che aspettare pazientemente il proprio turno, è sempre un sonante “Ma è un’indecenza!” qui, e un indignato “Io pago le tasse!” là.

To the club? Zitti, muti, fila ordinata  - a parte l’amico dell’amico dell’amico dell’amico che schiaccia il cinque al buttafuori ed entra con nonchalance – chissene del tacco dodici che ti sta uccidendo. Chissene del principio di ibernazione dovuto cappotto lasciato in macchina per non pagare i due euro di guardaroba (una poraccitudine senza fine, ma siamo stati tutti quindicenni e squattrinati, oh)



E NON FATEMI PARLARE DEI TIMBRI SULLA MANO!
Cosa sono, una mucca da marchiare? Mapperfavore!



DONNE:

L’unico posto dove ti puoi permettere di indossare l’ultima collezione Moschino senza che ti ricoverino alla neuro. Le camicie di forza vanno un casino quest'anno. E per non farci mancare niente, betoniere di leopardato.

AHIA, AHIA, CHE MALE!!

Che succede, ti hanno pestato un piede?


No, mi hanno solo pugnalato a morte al fashion sense, proprio qui, tra il cuore e il polmone.



Sì è vero. Non rompete.





lunedì 10 marzo 2014

I BELIEVE IN MYSELF


First post in ENGLISH and ITALIANO.

VERSIONE ITALIANA SOTTO.


It's a difficult period in my life. I said difficult, not bad. But complicated. Time-consuming. Too much things to do, too little time. Too many people that say “No, you can't do it”.

When I'm in doubt, I write. It reminds me of who I am, and why I live. It makes me feel alive.

I don't do random things, even it it seems.

I'm not stupid, even if it seems.

I've got beliefs.

Here they are.

I BELIEVE.

I believe the easy way is the most boooring. I believe in curves, in climbs, in stops just to have a rest and enjoy the view. I believe in hard work, I believe in obstacles and finding a way to overcome them, if it was easy everybody could do it and it wouldn't be special anymore.



I believe the best answer to those who say “You can't do it, it's impossible” it's “FUCK IT, I JUST DID IT”, what do you have to say now?

Albert Einstain is saying that you can go FUCK YOURSELF.

I believe in love. I believe in fighting for love. I believe in showing love. I believe in making love. A LOT OF LOVE.



I believe in people. I believe in the creepy doorman that greets me every morning, i believe in the shopkeeper at the supermarket that helps me with my grocery shopping, I believe in the kind receptionist at my workplace that instead of dissing me because I LOST MY FUCKING THIRD BADGE IN A FUCKING WEEK, she gives me another, smiling (!!!)

I believe in second chances. I believe in mistakes, I believe in going back crying and screaming “SORRY IF I MESSED UP BAD” and in really changing yourself to get back what you lost.

Pretty much self-explanatory

I believe in listening.

I believe in trying new things. Even if you think you can't stand them. You try, you try FOR REAL, and then you decide “No, this sucks”. Or maybe not. (like oysters. Oysters are Heaven-on-Earth. But if you let yourself be stopped by the general sliminess of the thing, you'll never know that Heaven-on-Earth is for real. OYSTERS, people, I swear. Try.)

I believe in coffee. I believe in coffee in the morning. Well, I don't believe in mornings, but I've been forced to believe it's real. I don't believe in being punctual, either, and no one persuaded me still.

My personal alarm clock. and yes, it's always like that.

I believe that everyday make-up is an armour. I believe in showing the world your best face, even if you feel like shit. I believe that a new dress can work wonders on your confidence.

Yves Saint Laurent knows better.

I believe in changing yourself inside and outside because you feel like it, not because you need to appease others.

I believe in smiling.

I believe in enthusiasm. I believe in positivity. I believe that if you think “Tomorrow will be better than today”, well, tomorrow WILL BE better than today.

I believe in working your ass off. I believe in trials and errors, I believe in always getting back up, in crying when you need to and in throwing fits, because when you throw a fit it means that you care and there is still hope.

I believe in books.

I believe in red wine and good food.

And roses. Always believe in roses.

BUT MOST OF ALL, I BELIEVE IN MYSELF. 
BECAUSE IF I DON'T, WHO WILL?

Please leave a comment below, feedback is much appreciated!



È un periodo difficile della mia vita. Ho detto difficile, non brutto. Ma complicato. Impegnativo. Troppe cose da fare e troppo poco tempo per farle. Troppa gente che mi dice “No, non puoi”.

Quando sono nei casini, io scrivo. Mi ricorda chi sono e perchè vivo. Mi fa sentire viva.

Non faccio le cose a caso, anche se può sembrare.

Non sono stupida, anche se può sembrare.

Ho dei principi.

Eccoli.

IO CREDO.

Io credo che la strada facile sia anche la più noiosa. Credo nelle curve, nelle salite, nel fermarsi a riposare e ad ammirare il panorama, credo nella fatica, credo negli ostacoli e nel trovare un modo per superarli, che se fosse semplice lo farebbero tutti e non sarebbe più speciale.


Credo che la risposta migliore a tutti quelli che mi dicono “Non puoi farlo, è impossibile”, sia “VAFFANCULO, L'HO APPENA FATTO”, e adesso come la mettiamo?

Alberto Einsteino ti sta dicendo che PUOI ANDARE A FARTI FOTTERE.

Credo nell'amore. Credo nel lottare per l'amore. Credo nel dimostrare l'amore. Credo nel fare l'amore. TANTO AMORE.

Credo nelle persone. Credo nel mio inquietante portinaio che mi saluta ogni mattina e credo nel cassiere del supermercato che mi aiuta a imbustare la spesa, e credo nella receptionist che invece che insultarmi perchè HO PERSO IL FOTTUTO TERZO BADGE IN UNA FOTTUTA SETTIMANA me ne fa un altro e mi sorride anche.

Credo nelle seconde possibilità. Credo negli sbagli, nel tornare indietro piangendo, nell'urlare “HO FATTO UNA CAZZATA” e nel cambiare davvero per riprenderti ciò che hai perso.

Si spiega da sè.

Credo nell'ascoltare.

Credo nel provare cose nuove. Anche se ti fanno schifo. Ci provi, ci provi davvero, e poi decidi “No, questo mi fa schifo”. O magari no. (tipo le ostriche. Le ostriche sono il paradiso in terra. Ma se ti lasci fermare dall'apparenza viscidosa e non le provi, il paradiso in terra non lo scoprirai mai. OSTRICHE, gente, fidatevi.)

Credo nel caffè. Credo nel caffè la mattina. Ecco, non credo nella mattina, ma mi hanno convinta che esiste. Non credo neanche nella puntualità, e non sono ancora riusciti a convincermi che esiste.

La mia sveglia personale. Sì, segna sempre quest'ora.

Credo nel truccarmi ogni giorno, che il trucco è una corazza. Credo nell'offrire al mondo la tua faccia migliore anche se ti senti una ciofeca. E credo che un vestito nuovo faccia miracoli sulla tua autostima.

Yves Saint Laurent SA.

Credo nel cambiamento dentro e fuori perchè te lo senti, non per compiacere gli altri.

Credo nei sorrisi.

Credo nell'entusiasmo. Credo nella positività. Credo che se pensi che “domani sarà meglio di oggi”, beh, DOMANI SARà MEGLIO DI OGGI.

Credo nel farsi un culo così. Credo negli errori, nei tentativi, nel rialzarsi sempre, nel piangere quando ce n'è bisogno e nell'incazzarsi, perchè quando ti incazzi vuol dire che ci credi ancora e c'è speranza.

Credo nei libri.


Credo nel vino rosso, e nel buon cibo.

E le rose. Sempre credere nelle rose.

MA SOPRATTUTTO, CREDO IN ME STESSA. 
PERCHè SE NON LO FACCIO IO, CHI LO FA?