lunedì 10 dicembre 2012

CONFESSIONI DI UNA DOPPIA PERSONALITà.


Tutti hanno un alter ego.

I miei hanno un nome. E litigano.

Di seguito le surreali avventure delle mie due personalità, che convivono in un'allegra ventottenne un po' schizofrenica. Divisa tra Milano e Como, con una passione per la moda strenuamente osteggiata dalla vuotezza del mio conto in banca.

Scene di vita a casa Tettamanti.


Laura: “puliamo 'sta casa và, che fa schifo”.
Iaia “mgmnggngn 'nciòvoglia.”
L: “Almeno riordiniamo i vestiti.” *torre di Pisa a grandezza naturale costruita in vestiti che ondeggia pericolosamente sul divano*
I: “mgmnggngn 'nciòvoglia.”
L (ormai disperata): “I piatti! Non lasciamo lì da lavare i piatti, che schifo!”
I: “...ti ricordo che è uscita l'ultima puntata di Glee”
L: “...accendi il cazzo di computer e spaparanzati sul divano. ORA.”

Laura LOSES, Iaia WINS.

Serate:


Iaia scatenata sul tavolino/cubo/bancone del locale. Vodka a fiumi. Balli scomposti.
Laura annoiatissima che crolla dal sonno appoggiata alla colonna della discoteca.

Giorno in settimana:

Laura: “Andiamo a casa. Ho sonno.”
Iaia: “Nuooohhh mi sto divertendo tantissimo!! Dai sorella fatti un chupito e vieni a ballare!!”
Laura: “Non lo voglio un chupito, voglio il mio letto.”
Iaia: “Minchia sorella se sei vecchia, sei una noiaahhhh!! DIVERTIAMOCI!”
Laura (ringhiando): “Sono le FUCKING – DUE – DI – NOTTE – E – IO – HO – FUCKING – SONNO – E - DOMANI – DOBBIAMO – FUCKING – LAVORARE. Quindi tu adesso scendi IMMEDIATAMENTE da quel FUCKING CUBO e vieni a FUCKING CASA.”
Iaia (allarmata): “Ok, ok, non c'è bisogno di schizzopartire, arrivo.”

Laura WINS, Iaia LOSES

Weekend:

Laura: “Andiamo a casa. Ho sonno.”
Iaia: “Nuooohhh mi sto divertendo tantissimo!! Dai sorella fatti un chupito e vieni a ballare!!”
Laura (rassegnata): “Sigh... vabbene, dai. Uno solo, però!”
Iaia (trionfante): “Barista!! Un chupito per la mia amica che si deve sciogliere un po'!”
Laura (trangugiando il terzo chupito): “Shiii, la sherata non è malasscio...”
Iaia: “Shorellla, vedi che te l'avevo -HIC!- detto...”
Laura: “Ma quei tipi lì shono -HIC!- gemelli?”
Iaia: “Noèunosciolooo, sciolamentechenevediamodueee....”
Laura&Iaia assaltano i cubi/tavolini/banconi del locale. La redattrice (Laura, che si vergogna anche un po') stende un pietoso velo sul proseguo della serata.

Laura LOSES, Iaia WINS.

Rimorchio:


Tizio (in una scala tra uno e dieci, diciamo un sei): “Ciao, mi sembra di averti già vista in giro.”
Laura (sorridente, gentile): “eh, sì, è probabile, sai, anche io sono di Como...”
Iaia (sottovoce): <ma tu và 'sto plebeo, si permette anche di respirare la mia stessa aria>
(sgomita Laura. Voce gelida. Sguardo altezzoso) “Io?”
Laura (sottovoce): <tipregotipregoTIPREGO, fai.la.brava.>
Tizio (confuso): “Ehm, sì, facevamo il liceo insieme, sai...”
Iaia ( Voce gelida. Sguardo altezzoso): “Mmh. E questo ti da il diritto di rivolgermi la parola?”
Tizio scappa.
Laura corca Iaia de mazzate, che un atteggiamento così 'un se po' vedè.

Laura LOSES, Iaia LOSES.

Shopping


Iaia vuole qualcosa. (Solitamente ultratamarro)


Iaia: “Guardaquestomaglioncinooohhh!! E' adorabileeeehhhh!! Compriamoloohhh costa solo diciannoveeuroenovantacinque!”
Laura: “Ma CHE SCHIFO, è in acrilico duemila percento! Io quella roba lì non me la metto addosso, eh.”
Iaia: “Ma dai, ti preeego!! Costa poco, è un colore bellissimo e guarda che taglio chic...”
Laura: “...'scolta sorella, tu non riconosceresti lo chic neanche se ti ballasse davanti nudo. Fatto sta che io con una roba infiammabile non ci vado in giro. Cosa facciamo, alla prima sigaretta diventiamo la Torcia Umana? Ma non diciamo fesserie.”

Laura WINS Iaia Loses

Laura vuole qualcosa. (Solitamente ultracostoso)


Laura: “ODDEOOHHH il tubino alla Audrey Hepburn! Mi manca, mi manca davvero... e poi, costa solo millemila milioni...regalato!”
Iaia: “Hai SETTANTA tubini neri nell'armadio. Set-tan-ta. Scollo a V, scollo a barchetta, senza maniche, maniche corte, minigonna, gonna a tre quarti...'dupalle!”
Laura: “Ma non ho niente da mettermi! Gli altri tubini sono brutti e vecchi! Sento che la mia vita perde di senso ogni secondo che trascorro senza quell'abito...”
Iaia: “Perchè invece non ci compriamo quel bell'abitino rosso fuoco-aderente-tettedifuori che abbiamo visto l'altro giorno?”
Laura: “Tu e i tuoi gusti da Velina wannabe.”
Iaia: “Suora.”
Laura: “Facciamo un patto: IO avrò il tubino da millemila euri, e TU puoi avere una coroncina sbarluccicante da abbinarci.”
Iaia: “AFFARE FATTO SORELLA!!”

Laura WINS, Iaia WINS

mercoledì 28 novembre 2012

Moda Zero Sbatti Chapter One





DONNA! 


Tu, che vuoi essere sempre alla moda ma non hai voglia di sfogliare le 547 pagine di Vogue Collezioni Autunno/Inverno, 
Tu, che ti senti la scoliosi incipiente al solo pensare di portarti a casa in metro i 3 chili e 2 etti di Glamour,
Tu, che piuttosto che leggere i crimini grammaticali sul blog di Chiara Ferragni per essere aggiornata sulle ultime tendenze useresti la tunica di Suor Maria Claretta,
Tu, che insomma, vuoi essere gnocca ma non ti vuoi sbattere,

SEGUI IAIA!!

Su questa pagina la rassegna di ciò che riuscirà a farti sembrare la gemella brutta di Kate Moss (profane: fashion do's) invece che, come ora, la gemella sciatta di Rosi Bindi ('gnurant: fashion dont's)

DONNA, rivolgiti a Iaia con fiducia!
Se, me piacerebbe. Questa non sono io.


Moda Zero Sbatti volume Uno: I colori dell'inverno.


Punto primo: piantiamola di credere a chi ci dice che "Caaraa il viola eliotropo è il nuovo neeeroooo! Caaraaa il grigio piccione è il nuovo neeerooo!"
Minchiate. 
Tanto finiremo di nuovo vestite come becchini a cui è appena morto il canarino.

Punto secondo: parliamo del BORDEAUX. (per coloro che non capiscono una mazza: rosso scuro. No viola. No fuxia. Rosso. Scuro.)
Ah, quel colore che sta bene alla giovine pulzella ansiosa di rimorchiare in discoteca e alla sciuretta con il SUV e la tinta coordinata alla borsetta di Hermes. Quel colore che anche tu, che hai il senso del colore di Ray Charles, sì, anche tu, potresti coordinare con qualunque straccetto che ti sia rimasto nel guardaroba dall'inverno scorso.

NO FERMA!! Il bordeaux con il verde petrolio NOOOOOOO!!! Criminale, cosa fai!

Ok, lezioni su come abbinare il bordeaux: colori NEUTRI. No, il giallo senape NON è considerato un colore neutro. Ti prendo a sprangate sui denti se mi fai ancora domande così idiote.


Il Bordeaux. Che è anche un vino, e non riusciamo a deciderci se ci piace di più il vino o il colore. Nel dubbio, entrambi.

Quindi: Bordeaux, Verde Bosco, Giallo Senape, Arancio Foglie Autunnali. NON tutti insieme! E se ti becco ancora ad combinare il nero con il blu elettrico giuro che ti incateno ad Enzo Miccio per un mese.

Il Verde Bosco. Che lovviamo.


Moda Zero Sbatti volume Due: Quello di Cui Ci Siamo Finalmente Liberati


I Teschi. I teschi hanno finalmente riacquistato il posto che spetta loro: negozi dei cinesi, nel cestone "Tutto a due euro".
Zitta tu. Non voglio sentire lamentele. Lo so che a te i teschi piacciono tanto, ma la realtà vera è che Nun Se Possono Vedè. Solo perchè li ha lanciati Alexander Mc Queen (Riposi In Pace, povera anima) nel 2006 non vuol dire che siano accettabili. Non lo sono mai stati.
QUANTE VOLTE TI DEVO DIRE CHE LADY GAGA NON è UN MODELLO DI STILE!!

Il Viola. Colore aberrante. Ti dà l'incarnato della Sposa Cadavere. Hai la maglia dello stesso colore delle occhiaie.
Eppure ci hanno fracassato gli attributi per anni con la storia che il viola è fico il viola è trendy.
Il. viola. è. una. ciofeca.
(Disclaimer: la sottoscritta fa parte del "Comitato di Liberazione dal Viola in Tutte le sue Gradazioni" da quando ha le occhiaie. Quindi da sempre.)

I Plateaux. (uomo, che non hai mai aperto un Cosmopolitan in vita tua: scarpa con tacco con suola rialzata sulla parte anteriore).
Inutile nasconderselo: sono tamarri. E purtroppo in Italia continueranno a imperare.
MA. Le modelle di Victoria's Secret nell'ultima sfilata sfoggiavano scarpe leggermente a punta (ho detto leggermente! Non iniziare con le puntazze da Viale Zara!) SENZA PLATEAU.
Ggggioia immensa.
E chi siamo noi, povere mortali, per contraddire l'Armata Suprema, le Strafighe Fotoniche, le Responsabili della Nostra Bassa Autostima?
Nessuno, appunto.

Adriana Lima, guarisci la nostra cellulite! Gisèle, dispensaci davanzali prosperosi! Miranda Kerr, sommergici di mariti gnocchi come il tuo!


Anche Queste Qui non sono me. No, nel caso vi venisse il dubbio, eh.



Moda Zero Sbatti volume Tre: Mi Fa Schifo Ma Va Di Moda


Leopardato. 

Zebrato, Pitonato, animalier in generale. NO. Va bene solo se:
a) sei un'aspirante Velina (ti faranno indossare di molto peggio, quindi tanto vale che ti abitui)
b) stai per partecipare al Grande Fratello. (più tamarra sei, più probabilità hai di rimorchiare un calciatore. Labbra a canotto e tette rifatte aiutano, ricorda)
In tutti gli altri casi sappi che organizzerò battute di caccia con fucili a pallettoni per velocizzare la tua estinzione.

Biker Boots. 
Che è un modo figo per dire stivali da motociclista. ALTRO NO. Soprattutto se abbinati ad abitini bon ton che urlano "vorrei essere Keira Knightley ma so'ttamarra come Nicki Minaji". 



Ecco, come dire. NO.


Pochette. 
Allora, non è che mi facciano proprio schifo, ma qualcuno mi sa dire quante leggi fisiche devo ignorare per mettere lo stretto necessario in una borsetta di quattrocentimetriperotto? 
Sigarette e portafoglio fanno saltare le cuciture. 
E come faccio a rientrare in casa se non ho le chiavi? EH?!? Glielo spieghi tu a mia madre imbufalita -lì ad aprirmi la porta alle cinque di mattina- che l'ho svegliata perchè dovevo fare la faiga con una borsetta microbica?!?!



... to be continued...

lunedì 12 novembre 2012

La Gloriosa Rivoluzione delle Calze Color Carne


Basta boiate. Passiamo ad argomenti più importanti. 

Ho deciso di fondare un nuovo partito, “NO ALL'OSTRACISMO DELLE CALZE COLOR CARNE” (è un po' lungo, lo so, sto lavorando su un acronimo plausibile).
No, C. A.C.Ca, Comitato di Accettazione e Comprensione delle CAlze color carne non è bellissimo. C'è di meglio. Solo che adesso non mi viene in mente.
Vabbè, lasciamo perdere.

Passiamo alle motivazioni per cui le calze color carne vanno elette Patrimonio dell'Umanità UNESCO.


   1. Le indossa Kate Middleton.


E con questo potrei anche concludere. E' troppo facile, come buttare il +4 a Uno quando stai vincendo. Cioè, KATE. MIDDLETON. Non so se mi spiego. Una che è riuscita a:
  • Conquistare il Principe piùfficoh dell'universo e intrufolarsi con la sua testolina plebea nella lizza per la Corona d'Inghilterra,
  • Farsi amica la Regina Eli (che dev'essere un bel pezzo di stronza, la Regina Eli, quando ci si mette),
  • Far parlare di sé in topless mettendo in mostra delle tette pari a quelle di un Teletubbie,
  • Perdere sedicianta chili e restare ugualmente fighissima E, ultimo ma non ultimo:
  • Essere eletta Icona del Buon Gusto indossando gli stessi abiti che indossa Kim Kardashian. (non sto scherzando, mette gli stessi abiti di McQueen della PornoEreditiera Buzzicona. No, non Paris Hilton, l'altra, quella bruna). Solo che sulla Kate sembrano LO CHIC.


  1. Io c'ho freddo.

Si è capito che sono freddolosa? No, perchè se non si è capito ve lo ripeto: le temperature accettabili partono dai ventisei gradi. A venticinque c'è una spiacevole brezzolina. A venti inizia a far freschino, forse è il caso di metterci il maglione. A quindici inizio a chiedermi che ho fatto di male nelle vite precedenti per meritarmi una simile tortura.

A dieci la morte inizia a sembrarmi l'alternativa preferibile.

Temperature inferiori non sono contemplate.

Ingiustizia del mondo vuole che agli uomini, coi bollori manco fossero in menopausa, sia richiesto di girare incamiciati e incravattati all year long (diciamo che non ho niente in contrario, che la cravatta – su esemplari gradevoli alla vista, ovvio – mi provoca momentanea afasia e perdita della capacità di concentrazione). Però poveri. Poi gli vengono le caldane e alzano l'aria condizionata. E io devo spezzare tibie, anche se la mia natura dolce & generosa vorrebbe impedirmelo. A cuccia, Iaia tenera&ccarina, che sono occupata a spezzare tibie!

Sulle donne, invece, (pressione bassa, assenza di panzetta da birraiolo- riserva per l'inverno, ipersensibilità al GELO) è gradito Abbigliamento da Presentatrice di Sanremo in Fase di Zoccolaggio Acuto. Con una temperatura esterna da Gulag Siberiano.


Eh no, eh. NO.

Al fine di evitare morte per assiderazione, io le calze color carne me le metto.

  1. Non ne posso più della Dittatura delle Calze Nere.

E se mi voglio mettere un abito nero? Nerosunero mi provoca il MaAncheNO facile.
E Se quel giorno il nero non mi va? Se voglio vestirmi, mettiamo, di giallo? Posso mica andare in giro a fare l'Ape Maya!

E' un paese libero, checcazzo! Siamo in democrazia!!
(Iaiabolario, voce “Democrazia”: quel sistema di governo in cui io decido e gli altri fanno quello che dico io).

  1. Gambe nude + glaciazione = Gambe blu = Sexy come una campana della raccolta del vetro.

Non servono ulteriori spiegazioni.


Piccoli accorgimenti:

  • Mai più di 20 denari. Che poi sembrano le calze ortopediche di mia nonna quando si è rotta l'anca e l'effetto bbellabbellainmodoassurdo va a farsi benedire.
  • Sceglile in base alla tua carnagione. Inutile avere le gambe abbronzate come dopo tre mesi ad Ibiza se il decolletè sembra quello di Morticia Addams. E viceversa.
  • Mai di giorno. Primo perchè non è fine, secondo perchè con il sole sbarluccincano e non ci piace, terzo perchè si vedono i peli. Non che ne abbiamo noi donne, eh, per carità. Ma prudenza non è mai troppa.
  • Se proprio l'idea del nudo&velatissimo ti ripugna, inizia gradualmente. Calzedonia aiuta. Con questo modello Bomba Sexy – Burlesque – Dita von Teese sarai talmente occupata a scrollarti gli uomini di dosso che non avrai tempo di preoccuparti del fatto che il colore delle calze non ti convince.


Per tutti i motivi elencati sopra, io dichiaro ufficialmente iniziata quella che verrà ricordata dagli storici negli anni a venire come la Gloriosa Rivoluzione delle Calze Color Carne!




Persone Che Mi Piacerebbe Conoscere: Il Tizio Che Decide Cosa Va Di Moda.



Adesso. Io voglio ORA davanti a me chi decide cosa va di moda e cosa no.

Che io non l'ho mai capito chi sia, ma se qualcuna ha l'indirizzo, il numero di telefono, il contatto Skype o il Twitter di 'sto tizio, è pregata di farmelo avere.

Perchè io gli devo gridare tutto il mio disprezzo. La mia indignazione. Lo devo sputare in faccia.

COME HAI POTUTO, tu, tizio che decide cosa va di moda, permettere che scempi del calibro delle Hogan con la zeppa non solo vedessero la luce del sole, ma venissero anche portate come esempio di Creativitàaah Del Madeh In Italyh?

O gli Ankle Boots (profani: stivaletti tagliati alla caviglia, con tacco), che già sono orribili sui duemetrietrentadigambe di Blake Lively, figurati sulle normodotate. Chiunque. Ti intappano, ti ingoffiscono, ti regalano la self-confidence e il savoir faire di Mercoledì Addams.

Come minchia ti è saltato in mente, oltretutto, di sbattere Kate Moss in cartellone per ogni santa fermata del tram a Milano?
Niente contro Kate Moss, per carità. È più bona lei drogata e sfatta di quanto io possa mai essere da sana, appena truccata, estetizzata e messa giù da gara.
Ma, parliamone, gli ABITI PEPLO?

(di Mango. Che io lo lovvo, Mango, ma c'è un limite)

Ma noi donne normali che t'abbiamo fatto di male, o Tizio Che Decide La Moda?

Tu lo sai, vero, Tizio Che Decide La Moda, che noi donne abbiamo i fianchi? Ah, lo sai. Sai anche che di solito sono molto più abbondanti di quanto vorremmo? Ok, non ti sto dicendo niente di nuovo.

E allora cos'è st'idea brillante di cartellonare la Kate, che ha la stessa circonferenza di fianchi dello scopettone Mocio Vileda?!?! Lo scopettone si sente grasso!

Ti spiego, Tizio: il mio scopo nella vita è riguardare le foto su Faccialibro, ed esclamare il minor numero possibile di volte “COME FACEVO AD ANDARE IN GIRO CON QUEGLI SCEMPI ADDOSSO”?!?! Sì, lo so, ho delle ambizioni di un certo calibro.

Quindi per favore, ti prego, ti imploro e ti supplico, PIANTALA di proporre trend che ci faranno amaramente pentire negli anta, quando vorremo mostrare agli amici gli scatti di quando eravamo giovanifresche&sode, e non potremo perchè eravamo vestite in modo ribrezzevole.






lunedì 22 ottobre 2012

Sport Agonistici Sottovalutati: l'Agghindamento del Venerdì Sera


Ci sono sport agonistici durissimi che non sono neanche riconosciuti come Disciplina Olimpica.

Il RUGBY, per esempio. Diciamolo, che privarci della vista di tutti quei gnocconi in mondovisione è un'ingiustizia.

O la CORSA SUI TACCHI. Che poi come riescano le tizie a arrivare alla fine senza lasciare una caviglia a metà percorso resta un mistero. (sempre pensato che le tizie corsataccate fossero un po' pirla, poi mi è sovvenuto che c'era anche gente che andava a Mai Dire Banzai.)

La più sottovalutata delle discipline però è L'AGGHINDAMENTO DEL VENERDì SERA.

Inanzitutto fondamentale è PROCURARSI UN IMPEGNO. Per delle gnocche piene di amici come voi non sarà difficile.

Attardarsi davanti al Braulietto postraprandiale e spettegolare a morte con mammà.

Dare un'occhiata all'orologio.

Scoprire di essere in ritardo folle e disperarsi.

Musica tamarra. Ora. Non, non David Guetta. Lui è da sabato sera. Per il venerdì ci vogliono le Queen Tamarre: Britney, Nicky Minaij, Christina Aguilera, Rihanna e Kesha.

Non c’è serata che un bel “It’s Britney, BITCH” ben assestato non possa svoltare.
Se invece vi sentite proprio ciofechissime: Lady Gaga APPALLA. Autostima.

Fomentatevi, ballate, dimenatevi come delle pazze davanti allo specchio.

Vostra sorella entra in camera e vi sorprende a saltellare come coniglietti in primavera. Abbiate la decenza di vergognarvi.

...dove eravamo rimasti? Ah, si, mi devo vestire.

Una fashion blogger seria direbbe “Ho deciso di far ruotare l’outfit attorno a un pezzo iconico.” Io, che seria non sono, confesserò che ero pervasa dal desiderio di sfoggiare il mio ultimo acquisto

Si parla di calze di pizzo operato, eh, mica pizzaeffichi.

di Calzedonia



Dato che sono una persona organizzata mapropriotanto, non ho minimamente pensato a cosa coordinare. DILEMMA.

Indossate le suddette calze.

Aprite le ante del guardaroba. Rendetevi conto che non avete una mazza che si abbini.

Tubino nero. PERCARITà nero su nero no che sembro una vedova siciliana.

Abito princesse di chiffon bianco: già messo lo scorso week-end; andare in giro con lo stesso vestito due week-end di seguito? Non sono così barbona. POVERA Sì, ma con dignità.

Ennesimo tubino, pizzo bianco: pizzo nero E pizzo bianco? INISEME? Oddio no, che neanche il peggio DolceendGabbana riuscirebbe a essere così buzzicone.

Satin verde bosco. Vabbè, il verde bosco è il colore dell’inverno, si era capito. Ehm, ma qui si è un po’… come dire… mistannoperarrivare. Sembro l’Omino Michelin dopo un anno di MacDonald. E un vestitino che ti spantega in prima pagina anche la riga della mutandina invisibile non è la scelta migliore per nascondere l’obesità incipiente.

Chiudete le ante del guardaroba.

Contemplate la vostra reputazione di fashionista che vi crolla lentamente addosso.

Riaprite l'armadio, eliminate il 95% dei vestiti. SESSANTAQUATTRO vestitini e neanche uno adatto. UNO. Che vita di fallimenti.

L'occhio vi cade su un abitino precedentemente scartato. Eddai, non è malaccissimo. C'è di peggio, suvvia.

Indossate il Prescelto. Per vostra sfiga, il suddetto ha una scollatura generosa. E si sa che le scollature generose vanno riempite con tanta grazia femminile.
...deserto del Sahara. Anzi no, il Sahara almeno ha le dune, io manco quelle. Al massimo delle piccole increspature... le costole. Che si vedono tutte, una per una. Mmmhhh, niente di più femminile di un bel mucchietto d'ossa.

E invece no, vestito scollato, non mi coglierai impreparata. Tiè.

SAPEVO che il supermegaPush-Push-Up di Yamamay sarebbe venuto buono prima o poi.

Yamamay, seriamente, io costruirò un altare al tuo Super Push-Push-String-Strizz-Tirasu-Oplà!-reggitette. Sì, è un filino imbarazzante sapere di aver addosso lo stesso spessore (in gommapiuma) di un giubbotto antiproiettile, ma chissenefrega, GLI ALTRI NON LO SANNO!

Beh, adesso lo sanno. Ma pazienza, non è che se una in costume è concava può diventare improvvisamente convessa. Le cose sono due: o è gommapiuma, o è silicone. Preferisco la prima, che non c'ho voglia di farmi tagliuzzare così per hobby.


(l'immagine è a scopo dimostrativo, neanche in quattro vite potrò essere così gnocca) 

Scarpe: tacchi, tacchi, tacchi. Rigorosamente. OBBLIGATORIAMENTE.

E' venerdì sera, non l'aperitivo del martedì a cui potete presentarvi sfatte come Cenerentola prima versione con la scusa “esco adesso da lavoro”.

Niente scuse.

Rimangono i gioielli.

Ah, avevo giusto quel paio di zarrorecchini Swarowski... sì, lo so che si possono guardare solo con la mascherina da saldatore onde evitare retina bruciata, ma a me PIACCIONO.

E giusto perchè il cerchietto di perle non sbarluccica abbastanza, op! diadema in puri vetracci che fingono di essere diamanti, che fa tanto Vorrei Essere Una Principessa Ma  So'Ttamarra Come Paris Hilton. Mora.

Esco sentendomi gnocchissima.

Mission accomplished.

Autunno E Altre Sfighe


Devo ammettere che l’autunno mi straccia un po’ meno le balle da quando ho scoperto di essere riccia. Oddio riccia, mossa, via.
Ma quando avevo il capello drittissssimo e la mia ambizione principale era essere scritturata come Pantène Protagonist dell’anno, allora sì che l’autunno mi sconvolgeva nell’animo.

Il mio primo pensiero la mattina era: “Piove? Oddio piove, ho fatto la piega ieri, mi verranno fuori quei riccioletti agghiaccianti e quei ciuffi indomabili che neanche col Super Attack.”
Che il peggio non è neanche la pioggia, la pioggia la affronti da donna a donna, la sfidi. Ci hai l’ombrello, ci hai il cappuccio da adagiare morbidamente sui capelli freschi di piega (morbidamente, eh, che poi mi si sminchia tutto l’ambaradan), malissimo che vada ci hai la piastra nella borsetta, perchè sai cara “ho i capelli lisci naturali, mi vengono così da soli”. BOOM, cazzata.

No.
Il peggio è LA NEBBIA MILANèS.
Tralascio il freddo nelle ossa, che neanche il Pinguino DeLonghi serve, tralascio la depressione cosmica da “No, madreh, altri sei mesi di buio pesto e freddo NOOOOOH”.
Quando pensavamo di aver debellato anche l’ultimo riccio a forza di piastrate e balsami cos-to-sis-si-mi; quando finalmente il liscio poteva assomigliare vagamente al liscio-morbidoesplendente-come-seta della pubblicità; quando, insomma, avevamo quasi raggiunto una forma umana…

…la nebbia infidamente si inzicca nelle intercapedini tra i capelli, si annida, si attorciglia, e regala il crespo alla Hermione Granger pre- Sleekeazy.
No, ma grazie, eh. Grazie.


Tipo così. Notare la faccia disperata e la spazzola irrimediabilmente aggrovigliata tra le chiome. Sì, ho dovuto tagliare qualche ciocca, anche, non fatemici pensare che piango ancora.

Un’altra attività che mi scartavetra l’utero con viuuulenza è LA RACCOLTA DELLE CASTAGNE.
No, le castagne le odio. Ogni, Santo, Anno, in autunno c’è il simpaticone che puntualmente “DAAAI, questa domenica andiamo a raccogliere castagne!”. Entusiasmo immotivato.
Vacci tu a castagne. Io sto a casa a leggermi un bel libro.
Mi pungo coi ricci, mi vengono i geloni ai piedi, le caldarroste mi ustionano le dita … Cosa vorrebbe significare “Mettiti le scarpe da ginnastica?!?!”

Ennocell’ho, le scarpe da ginnastica. Puah le scarpe da ginnastica. Bleah proprio.

Jackie O’ non ne ha mai avuto bisogno, non vedo perchè dovrei averne io.
Di solito dopo questa tirata (ho lasciato fuori gli anatemi più creativi, sia mai che leggano dei minorenni) mi lasciano felicemente in pace spalmata sul mio divano, che è Cosa Buona E Giusta.
MA.
Dai, ammettiamolo, la Stagione del MALE non ha solo lati negativi. Forse.
Il CIBO, ad esempio.

Non so se succede a tutti, ma in Agosto solo vedere un’insalatina mi manda in ebollizione; il carpaccio mi accalda; il sushi poi, per carità! Sudore copiosissimo.
Appena la temperatura si abbassa, invece, il pensiero del cibo diventa non solo sopportabile, ma quasi piacevole… vabbè dai, siamo sincere. Diciamolo che la smettiamo di fare le ninfe dei boschi e ci abbuffiamo come facoceri, che è più vicino alla realtà.
Pizzoccheri, aumentate i miei trigliceridi! Vino rosso, alzami la pressione, così potrò morire cofana ma soddisfatta! Sì, sciatt, depositatevi nei miei cuscinetti adiposi, vi voglio tutti qui vicino a me!!
Morbegno in Cantina. Disciplina olimpica per alcolizzati. Notare il bicchiere al collo a mo' di San Bernardo.

O il RISCALDAMENTO.
Ciccio, ci sono meno 200 milioni di gradi fuori, gli orsi polari vanno in giro coi maglioni di lana spessi due dita, e tu accendi ancora la maledetta ARIA CONDIZIONATA PINGUINANTE?!?!
Il mio alveolo sinistro è in ipotermia, quando mi gela anche il destro chiedo la pensione di invalidità, sappilo.
ALZA ‘STO TERMOMETRO! Dai, che non ti fanno male le braccine a girare la rotella dall’altra parte, SU!

Ecco, un po’ di più… ancora un pochino… ok, trentacinque gradi sono una temperatura ottimale direi.
E nun t'azzardà ad abbassarlo, CHE TI VEDO!

Cappotto Sub Dued
Felpa H&M
Jeans Zara
E poi basta che mi deprimo a pensare quanto so' poraccia.

Autunno: Tragedia in Tre Atti



Mito dell’autunno secondo i Greci


I ATTO:
Ade, che di professione fa il Dio degli Inferi, si invaghisce delle sexy forme di Persefone (che come si vedano sotto il peplo, le sexy forme, lo sanno solo loro).
Si carica quindi la sexy – e piuttosto recalcitrante – Persefone in spalletta, e se la porta via con l’inoppugnabile argomentazione “POI TI COMPRO LA 2.55 DI CHANEL E VEDRAI CHE MI PERDONI”.

La sexy Persefone comincia anche ad abituarsi bene, che Ade l’è propri ‘n bel figòn, e poi vuoi mettere che invidia le mie amiche dopo che sono diventata regina degli Inferi così d’amblè.

II ATTO:
La mamma di Persefone, Demetra, di professione Dea del Raccolto, invece non la prende mica tanto bene che le abbiano rapito la figlioletta da sotto il naso, e – pronti, via! – sciopero a gatto selvaggio.

E come sciopera, una che di lavoro fa la Dea del Raccolto?
Inventandosi LA SFIGA MAXIMA.
L’ABBBIEZZZIONE con tre Bi e tre Zeta.

Sto cuore di mammeta si inventa l’inverno.

“Mi dimetto da Dea del Raccolto, ecco, mi invento l’inverno; raccogli tu qualcosa quando sei sepolto sotto mezzo metro di ghiaccio, eh, vediamo se ci riesci. Ti do il Nobel, ti do.”.

Conseguenti proteste e agitazioni da parte dei contadini greci, al grido di “NOI LA VOSTRA CRISI NON LA PAGHIAMO”.

III ATTO:

Zeus, di professione King of the Olimpo, pieno di grattacapi, tra la ristrutturazione del debito greco e la BCE che gli sta col fiato sul collo.

Lui un po’ Ade lo capisce (beh, tra donnaioli…) ; e vorrebbe anche lasciarlo stare a ciularsi felice la Persy, ma ha paura di essere forconato dai contadini del Peloponneso, va a cercare di metter pace.

Demetra e Ade raggiungono finally un accordo, Persy passerà metà anno con l’adorato maritino e metà con mammà, ma Ade le dovrà comunque pagare gli alimenti.

Conclusione:
Primavera – Estate
Persefone torna dalla mamma.
Le madri normali quando i figli tornano a casa preparano le lasagne. Demetra no, Demetra èddea e le prepara un pianeta intero. Tiè, mortali.
Gioia, giubilo, gaiezza e frutta e fiori a profusione, festeggiamenti, mare.

Autunno – Inverno.
Persefone va dal maritino
Dopo tutta questa gggiuoia generalizzata la Persy se ne torna agli Inferi con il suo Ade. Demetra si intristisce, cadono le foglie, a me cadono le balle, e inizia a fare un freddo porco. Tanto mica se lo sopporta la Persy, il freddo porco, lei è al calduccio vicino al centro della Terra, la stronza.
Anche dette le stagioni DEL MALE.