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lunedì 28 ottobre 2013

PRIMO POST DA FASHION BLOGGER (HAHAHAHAH no.)


Questa è una prova di post da fashion blogger seria. Seria, oddio. Da fashion blogger.

No Photoshop, no fotografi professionali, no pose da diva, no reflex. Only me.

Sono andata a Bergamo a fare un giro, mi piaceva com'ero vestita, mi sono fatta fare qualche foto. Chiaramente il fotografo non sa neanche da dove iniziare, dato che in metà degli scatti mi ha tagliato i piedi, e vi risparmio quelle sfocate, và, cheèmmeglio. Ma diciamogli che è stato bravo che se no ci rimane male.

BRAVO, fotografo!

Comunque. Bergamo Alta è una cittadina bellissima e molto rommantica, Santa Maria Maggiore la basilica, è costruita in quello stile romanico pulitissimo che a me fa sempre sbavare, anche se il mio primo amore rimane il gotico.
Purtroppo hanno pensato male di rovinarla, decorando gli interni in stile barocco. Ma perchè, dico io, perchè? Hai una chiesa che è un gioiellino, ci aggiungi qualche marmo colorato fuori e mi può anche andar bene, ma cosa ti viene in mente di arredarla come un circo, dentro?





Anche i piccioncini romantici! Che teneri ♥
Io mi chiedo come facessero a concentrarsi sulla preghiera gli uomini del seicento, quando ogni centimetro quadrato della superficie delle loro chiese era stuccato, dorato, dipinto e affrescato. CHE ANSIA. Io non sono credente - sono più sul chissenefrega, carpe diem, che alla vita dopo la morte ci penso, appunto, dopo che sono morta – ma mi viene da pensare che sia molto più facile elevare il proprio spirito a Dio in una chiesa di marmo bianco, con volte altissime e spazi ininterrotti, piuttosto che in una sorta di Tempio del Trash. Oh, Anna Dello Russo sarebbe andata in estasi sicuro, but I'm not Anna dello Russo e a me piacciono le linee dritte, le arcate ogivali, e le giacche col collo alla coreana.

Anna Dello Russo, Fashion editor di Vogue Japan (una che afferma di aver bisogno di 50.000 euro per ogni outfit, mica noccioline, eh)

Come quella che indosso. Venghino, siori, venghino a vedere la sfigatella comasca che ha la pretesa di imitare Gisèle per H&M e non ci riesce!
Cioè. Costava poco. Era blu, che a me il blu d'autunno mi fa tanto back to school/collegiale (a proposito, avete visto la campagna di Tommy Hilfiger Inverno 2013? Amo tutto. Amerei anche i modelli, se potessi, ma ho come l'impressione che non mi si filerebbero. Mondo crudele). Ha della lana nella composizione, un cigno nero per H&M che di solito se non è puro nylon 100% si rifiuta di produrlo. Vuoi non comprarla? Vuoi lasciarla lì tutta sola? Ma no, povera giacca, che poi le vengono i complessi.

Ok, adesso la smetto di blaterare e pubblico le foto.

Qui sotto.

Occhi chiusi, what else? 





Notare il piede tagliato e la faccia da pirla


Vi chiederei che ne pensate, ma ho paura di esser presa a male parole. Quindi commentate solo se avete dell'ammore da darmi, che io sono piccola e tenera.

Giacca: H&M
Camicia: H&M (sì, sono poraccia, mavà?)
Jeans: marca boh, presi in un negozietto milanese belllissimo che si chiama “Un peu D'amour Pour Toi”. Andateci, seriamente. Corso Concordia numero mah.
Ballerine: ma secondo te mi ricordo dove ho acquistato tutto ciò che ho addosso? Non sono così malata! Sono di pelle scamosciata, sono comode, va bene così.
Borsa: Accessorize
Occhiali: Prada

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lunedì 22 ottobre 2012

Autunno E Altre Sfighe


Devo ammettere che l’autunno mi straccia un po’ meno le balle da quando ho scoperto di essere riccia. Oddio riccia, mossa, via.
Ma quando avevo il capello drittissssimo e la mia ambizione principale era essere scritturata come Pantène Protagonist dell’anno, allora sì che l’autunno mi sconvolgeva nell’animo.

Il mio primo pensiero la mattina era: “Piove? Oddio piove, ho fatto la piega ieri, mi verranno fuori quei riccioletti agghiaccianti e quei ciuffi indomabili che neanche col Super Attack.”
Che il peggio non è neanche la pioggia, la pioggia la affronti da donna a donna, la sfidi. Ci hai l’ombrello, ci hai il cappuccio da adagiare morbidamente sui capelli freschi di piega (morbidamente, eh, che poi mi si sminchia tutto l’ambaradan), malissimo che vada ci hai la piastra nella borsetta, perchè sai cara “ho i capelli lisci naturali, mi vengono così da soli”. BOOM, cazzata.

No.
Il peggio è LA NEBBIA MILANèS.
Tralascio il freddo nelle ossa, che neanche il Pinguino DeLonghi serve, tralascio la depressione cosmica da “No, madreh, altri sei mesi di buio pesto e freddo NOOOOOH”.
Quando pensavamo di aver debellato anche l’ultimo riccio a forza di piastrate e balsami cos-to-sis-si-mi; quando finalmente il liscio poteva assomigliare vagamente al liscio-morbidoesplendente-come-seta della pubblicità; quando, insomma, avevamo quasi raggiunto una forma umana…

…la nebbia infidamente si inzicca nelle intercapedini tra i capelli, si annida, si attorciglia, e regala il crespo alla Hermione Granger pre- Sleekeazy.
No, ma grazie, eh. Grazie.


Tipo così. Notare la faccia disperata e la spazzola irrimediabilmente aggrovigliata tra le chiome. Sì, ho dovuto tagliare qualche ciocca, anche, non fatemici pensare che piango ancora.

Un’altra attività che mi scartavetra l’utero con viuuulenza è LA RACCOLTA DELLE CASTAGNE.
No, le castagne le odio. Ogni, Santo, Anno, in autunno c’è il simpaticone che puntualmente “DAAAI, questa domenica andiamo a raccogliere castagne!”. Entusiasmo immotivato.
Vacci tu a castagne. Io sto a casa a leggermi un bel libro.
Mi pungo coi ricci, mi vengono i geloni ai piedi, le caldarroste mi ustionano le dita … Cosa vorrebbe significare “Mettiti le scarpe da ginnastica?!?!”

Ennocell’ho, le scarpe da ginnastica. Puah le scarpe da ginnastica. Bleah proprio.

Jackie O’ non ne ha mai avuto bisogno, non vedo perchè dovrei averne io.
Di solito dopo questa tirata (ho lasciato fuori gli anatemi più creativi, sia mai che leggano dei minorenni) mi lasciano felicemente in pace spalmata sul mio divano, che è Cosa Buona E Giusta.
MA.
Dai, ammettiamolo, la Stagione del MALE non ha solo lati negativi. Forse.
Il CIBO, ad esempio.

Non so se succede a tutti, ma in Agosto solo vedere un’insalatina mi manda in ebollizione; il carpaccio mi accalda; il sushi poi, per carità! Sudore copiosissimo.
Appena la temperatura si abbassa, invece, il pensiero del cibo diventa non solo sopportabile, ma quasi piacevole… vabbè dai, siamo sincere. Diciamolo che la smettiamo di fare le ninfe dei boschi e ci abbuffiamo come facoceri, che è più vicino alla realtà.
Pizzoccheri, aumentate i miei trigliceridi! Vino rosso, alzami la pressione, così potrò morire cofana ma soddisfatta! Sì, sciatt, depositatevi nei miei cuscinetti adiposi, vi voglio tutti qui vicino a me!!
Morbegno in Cantina. Disciplina olimpica per alcolizzati. Notare il bicchiere al collo a mo' di San Bernardo.

O il RISCALDAMENTO.
Ciccio, ci sono meno 200 milioni di gradi fuori, gli orsi polari vanno in giro coi maglioni di lana spessi due dita, e tu accendi ancora la maledetta ARIA CONDIZIONATA PINGUINANTE?!?!
Il mio alveolo sinistro è in ipotermia, quando mi gela anche il destro chiedo la pensione di invalidità, sappilo.
ALZA ‘STO TERMOMETRO! Dai, che non ti fanno male le braccine a girare la rotella dall’altra parte, SU!

Ecco, un po’ di più… ancora un pochino… ok, trentacinque gradi sono una temperatura ottimale direi.
E nun t'azzardà ad abbassarlo, CHE TI VEDO!

Cappotto Sub Dued
Felpa H&M
Jeans Zara
E poi basta che mi deprimo a pensare quanto so' poraccia.