lunedì 18 marzo 2013

VOLEVO UN CUORE INFRANGIBILE

L'ammmore.



Preparatevi. In questo periodo sto riflettendo sull'ammmore. La peggior sfiga che possa capitare all'essere umano.

E intanto sto facendo pulizia. Nella mia vita, ma anche nel mio computer. E ho ritrovato questo, che avevo scritto in settembre. (già, in settembre. Fatevi due calcoli)

Perchè la frase più difficile al mondo da dire non è “Ti amo”.

E' “Non ti amo più”.


Essere, o non essere, questo è il dilemma:

se sia più nobile nella mente soffrire

i colpi di fionda e i dardi dell’oltraggiosa fortuna
o prendere le armi contro un mare di affanni
e, contrastandoli, porre loro fine.

Shakespeare, Amleto.

DISCLAIMER: ha già detto tutto lui, io non aggiungo niente di nuovo.


Io non l'ho mai capito, se in amore sia più forte chi resta o chi fugge.

E' una domanda che mi faccio da una vita.

E' più coraggioso chi resta ad aspettare nonostante le delusioni, la gelosia, l'incertezza?

Oppure ha più forza di volontà chi decide di recidere tutti i legami e andarsene, scegliendo di soffrire tanto prima per poi non soffrire più?

Giuro che non l'ha mai capito.

Beh, per quanto mi riguarda non ho dubbi. Io scappo. Fuggo. Meno le tolle. Ciao ciao, è stato bello ma anche no.

Che io il cuore mica ce l'ho infrangibile. Volevo un cuore in plexiglass e invece mi hanno dato in dotazione uno stupidissimo cuore in porcellana, di quelli che non solo si rompono ogni volta che cadono, ma per di più si incrinano ogni volta che prendono un urto.

Inutile cuore.

Quando sei piccola pensi che sia a prova di bomba, ti senti invincibile. Una Vera Figa. Non sarai mai una di quelle sfigate che piangono per amore, ne sei incrollabilmente certa.
Poi arriva il Primo Stronzo della Tua Vita (capostipite di Altri Innumerevoli Stronzi che passeranno) e ti rendi conto di aver fatto male i calcoli. CRASH, tutto in mille pezzi.

E allora torni in negozio, e chiedi una sostituzione “Mi scusi ci ho il cuore difettoso, si rompe quando me lo calpestano, non va mica bene,”

“Mmmh sì signorina, mi faccia controllare l'ordine... no, tutto corretto, hanno ordinato una ciulotta mora e magrettina con cuore fragilefragilefragilissimo”

...mannaggia.

“Ma non se ne può avere un altro, magari meno delicato? Le pago la differenza, non c'è problema”

“Mmmmhh controllo... no mi spiace, è appena scaduta la garanzia. Scade la prima volta che si infrange. Non posso fare niente, si deve tenere quello che ha. Buona giornata.”

Ecco, bene.

Abbiamo capito che cosa faccio per i prossimi sei mesi. Rincollo i pezzi.

Non è mai della forma originaria. Né della stessa consistenza. Si vedono le crepe. Trasuda colla.

Ma è il tuo cuore, è l'unico che hai e te lo tieni stretto.

La volta dopo fai un po' più attenzione. Lo cedi con un po' più di cautela, come se stessi maneggiando un soprammobile di cristallo. Ti applichi, studi, cerchi i Segnali Rivelatori di Bastardaggine. E sopratutto, se fiuti la mala parata fuggi.

Anche se ti piace tantissimissimo,

E infatti non ho mai capito quelli/quelle che io chiamo GLI EROICI. Di solito sono donne, ma ci sono anche fior di uomini esponenti della categoria.
Quelli che stanno lì e ASPETTANO.

Attendono gli eventi, fiduciosi che PRIMA O POI sarà il loro turno. E non importa se nel frattempo l'oggetto del desiderio si sta sbattendo l'intera Pianura Padana e parte della Riviera Romagnola.

L'eroico ci soffre come se gli avessero spappolato le dita in una pressa ma rimane. Segna il territorio. Non cede di un millimetro.

Io, o eroico/a, TI RENDO ONORE. Sappilo, che c'hai sotto du'pallecosì.

Io però non ce la posso fare.

sabato 23 febbraio 2013

Indosso dunque sono.


Settimana della Moda, Street Style e altre sciagure.

In collaborazione con L'Intraprendente 

fashion-week

Io la adoro, la settimana della moda. Ma non ho ancora capito perchè.
Voglio dire, è la settimana in cui la consapevolezza del buco nero che è il mio conto in banca – di cui nel resto dell'anno sono vagamente cosciente – si fa strada nel mio cervello con dolorosa certezza.
Li vedi tutti quegli abiti meravigliosi, bambina? Ammira quella profusione di sete e chiffon, quella teoria di tagli sartoriali e linee perfette, quella cascata di scarpe principesche.

Continua ad ammirarli. Da lontano. E sappi che non potrai mai averli, perchè con le tue disponibilità al massimo riesci a comprare i ritagli di tessuto. Forse. 

Tu sei una donna normale. Lo spauracchio del mondo della moda, il fashion don't per eccellenza.

Se il motto della Fashion week è senza dubbio “Indosso, dunque sono”, il suo primo comandamento è “Rifuggi dall'essere una donna normale.”
Distinguiti. Osa. Indossa pure abiti assurdi, basta che si capisca che nella tua vita non hai mai compiuto azioni plebee quali fare la spesa, accompagnare i figli a scuola o, Dio ce ne scampi, lavorare.
Lavorare è out. Lavorare fa così contadina dell'800, vorrai mica mischiarti con la gente comune?

L'apice della celebrazione di questo comandamento non viene raggiunto, come sarebbe facile pensare, sulle passerelle. Sulle catwalk è normale, ti aspetti che la stangona denutrita indossi tacchi da quindici centimetri. Ce la faccio anch' io, a portare dei trampoli per venti metri, su terreno non accidentato. Prova a correre per prendere il tram con quelle scarpettine, stangona, e poi ne riparliamo. Ah, e porta i miei saluti alle tue caviglie divelte.

Dicevamo, il comandamento viene onorato alla massima potenza fuori dalle sfilate.
Il fenomeno si chiama “Street Style”, e l'idea che ci sta dietro è piuttosto semplice: “Io, stilista in crisi creativa, mi studio un po' come si veste la gente normale in giro e rimaneggio i suddetti capi per creare una collezione che verrà definita originale, d'avanguardia e deliziosamente eccentrica. Facile e veloce”. Una sorta di meta- moda, insomma, la moda sulle passerelle che si ispira alla moda per strada, che si ispira alla moda delle passerelle.

Nei fatti, questo si traduce in folle di tizie vestite in modo irrazionale che venderebbero la propria madre per essere fotografate una volta di più. Sono scene curiose. Alcune chicche: pantaloni scozzesi di flanella a quadrettoni arancio e marroni abbinati ad un informe cappotto rosso. Immancabili i sandali senza calze. Adesso, io non è che vorrei darti una cattiva notizia, ma Milano in questi giorni è il Circolo Polare Artico. Coprirsi, no?
Oppure, il mio preferito, una blogger che è riuscita ad accoppiare un cappotto arancione, cappello e borsa blu elettrici e vestito floreale.
Allora, anche se in teoria è possibile creare un abbinamento tra Nutella e taleggio, questo non vuol dire che tu lo debba fare. O che sia una buona idea.

Ma dopotutto, è la moda, bellezza. E l'unica regola è che non ci sono regole.

giovedì 7 febbraio 2013

DIECI RAGIONI PER CUI NON SARò MAI UNA PRINCIPESSA DISNEY


Perdonatemi, ieri ero malata. Mi sono vista in rapida successione Rapunzel, e La Principessa e il Ranocchio.
Questo è il motivo (ma non la giustificazione) di questo post inutile.
  1. Si svegliano felici.

Avete presente quella stronza di Biancaneve? Quella che viveva con i tizi bassi, sì quella lì. Ecco, quella lì la mattina si svegliava, preparava la colazione per tutti i tizi bassi (a volte veniva a trovarli anche il loro amico Psiconano, che prometteva di restituire l'altezza a tutti e i capelli a Cucciolo), e si metteva a pulire casa. Cantando.
Ascolta, io la mattina prima della seconda tazza di caffè è già tanto se ti dico “MHNGHGMNGGMMM”. Cipiglio. Capelli in faccia. Ringhio incazzoso.

Non farmi domande difficili tipo “Hai dormito bene?”, e non ti venga in mente che io possa fare qualcosa di più complicato che accendere la macchinetta Nespresso.

E ora fuori dalle balle, che devo prendere il secondo caffè.

  1. Hanno animaletti da compagnia assurdi.

Jasmine è fantastica. E' meravigliosamente single, indipendente, brama la libertà e non gliene frega una beata cippa di essere nata privilegiata. Ehnnò che non lo voglio il principe. Lasciami fare la mia vita che poi al mio principe ci penso io.
Lei sì, che aveva un animale da compagnia fico. Una bella tigre che si sbafava tutti i pretendenti (beh, i loro mutandoni, più che altro).

Ma le altre, che delusione. Cenerentola era circondata dai topi. Ariel c'ha un pesce ritardato e un gabbiano cerebroleso. Rapunzel un camaleonte (un camaleonte?!?!? Ma CHE. SCHIFO.). Pocahontas un tasso (procione?) rincoglionito.

Ma un normalissimo gatto, come tutte le donne di classe, è troppo da chiedere? Holly Goolightly in colazione da Tiffany aveva un gatto, Sant'Iddio!!

    3.  Cantano meravigliosamente

Quella povera sfigata di Cenerentola, domestica forzata per le parenti ricche, stronze, e pure racchie. Jane Eyre je faceva 'na pippa, in quanto a poraccitudine.

E anche lei, in questa vita di sfighe e prese in giro della sorte cinica e bara, cantava.

Ci fossi stata io, in quella situazione, alla prima strofa di “I SOOOGNII SON DEEESIDEEERIIII... DIII FELIIICITAAAA'” mandavo in frantumi la scarpetta di cristallo. Con la sola potenza delle mie stecche musicali ben calibrate.

E ciao principe, ciao, eh.

  1. Hanno capelli stupendi

Prendiamo Rapunzel. Fighissimi, i capelli lunghi come l'Autostrada del Sole, eh, per carità.

Ma Punto Primo, si sarà indebitata per le sette generazioni successive con tutto quello che ha speso in balsamo e Olio di Argan.

Punto secondo, ditemi come acciderbolina faceva a non inciampare!!

Ok, ok, le principesse sono aggraziate di natura, è nel contratto che ti fanno sottoscrivere quando sei principessa. Ma fosse stata una donna normale:
  • La chioma le si sarebbe impigliata ovunque: bottoni, zip, barba del fidanzato, porte scorrevoli della metro eccetera.
  • Avrebbe sostenuto una dieta molto salutare composta al 90% da capelli.
  • Li avrebbe calpestati a ogni piè sospinto, e, dati i piccoli incidenti elencati sopra:
  • Avrebbe passato metà del suo tempo a infilare un'imprecazione dopo l'altra, vanificando tutto l'effetto di grazia&leggiadria che solo i capelli lunghi come il Cammino di Santiago di Compostela possono dare.

Naaah, non ne vale la pena.

Troppo sbattimento.

  1. Sono gentili e amate da tutti

Prendiamo Belle. Noi addoriamo Belle. Soprattutto perchè ha ricevuto in dono la strenna più meravigliosa, il regalo più ambito, la ggioia piùggioia che una donna possa desiderare.

Maschi, sappiatelo. Se mai qualcuno di voi lettori sarà così incauto da farmi una proposta di matrimonio (poverino, ma ne sei sicuro? Non è che ci vuoi ripensare?), sappiate che non lo voglio un anello di fidanzamento.

No. Banale, già visto.

Voglio una libreria di fidanzamento. Una biblioteca. Libri! Più libri di quanti ne abbia mai visti tutti insieme! Più libri di quanti ne si possano leggere in una sola vita!! (La risposta è sì, mio caro, ti sposo. Poi non dirmi che non ti avevo avvertito però).

Ecco, lei arriva in un castello con un proprietario malmostoso, sola, sperduta, e tutti la prendono in simpatia.Tutti. Orologi, candelabri, teiere, tazzine da the (che parlano). Tutti a sbattersi per farla sentire accolta e coccolata, completamente dimentichi del fatto che il padrone (ricordiamolo, non il più amichevole degli esseri) potrebbe disapprovare. E quando uno così disapprova non si limita ad una bonaria tirata d'orecchie, eh. No, lui te la frantuma, quella porcellana da tazzina parlante, e te lo piega quel candelabro con l'asscentò franscesè.

A me avrebbero offerto un tozzo di pane muffito, un bicchiere d'acqua di pozzo, e cara e grazia, signorinella.

  1. Amano i bambini

Tiana è un'altra che mi sta simpatica, lo ammetto. La trama del film può essere più o meno riassunta in:

(SPOILER)

Tiana (povera, bella, blahblahblah) sogna di avere un ristorante. Tiana si sbatte come una matta per avere il suo ristornate, ma arrivano un principe scansafatiche a romperle i maroni e uno stregone vudù un po' psicopatico a scombinarle i piani. Tiana decide che nessun principe scansafatiche o stregone vudù psicopatico potranno mai frapporsi tra lei e il suo ristorante. Tiana – che nel frattempo è diventata una graziosa ranocchia coperta di muco – rimette tutto a posto con l'aiuto di una stregonessa vudù, un alligatore, e una lucciola scombinata (ancora, con 'sti animali da compagnia improbabili!!).
Tiana ottiene il suo ristorante, e nel frattempo riesce a far innamorare il bel principe.

Tutto molto carino, un po' meno scontato del solito Principessa incontra principe – si innamorano – sortilegio tremendo/regina malvagia/cazzi e mazzi di svariato tipo lo ostacolano – principe combatte i malvagi – Principe e principessa si sposano – Evisseropersemprefeliciecontenti.

Ma c'è una scena. Nun se po' vedè quella scena.
La povera Tiana fa doppi e tripli turni in un fast food da sfruttata per mettere via i soldi. Capo rompicoglioni, clienti attaccabrighe. Bambina sepolta fino ai capelli nel pancake, e lei che fa? La soccorre, povera anima! Le porge un tovagliolino e l'aiuta a pulirsi!! Ma io ti sbatto via a calci, stupida mocciosa che non ha ancora imparato la differenza tra mangiare e cadere di faccia nei pancake! Altro che darti una ripulita!

Comunque, Tiana è simpatica, ve l'avevo detto?

  1. Si innamorano a prima vista

Ariel, povera pirla. Reginetta dei mari, amata da tutti (uff), soprattutto dal suo papà il Regal Tritone. Castello meraviglioso. Perle e coralli come se piovesse.

Ma a lei non basta, nooo! Deve andare in giro a sculettare quella coda da Sirenetta che si ritrova, a mischiarsi con gli umani. (Destino di Ariel in un mondo reale: “Venghino siore e ssiori, venghino, a vedere la mostruosa creatura del mare, mezza pesce e mezza donna!! Solo all'acquario di Genova! Rarità!)

Con questa perniciosa abitudine di andare a ficcare il regal nasino in faccende che non la riguardano, si ritrova a salvare un bel figone umano da un terribile naufragio.

Il figone umano happens to be un Principe (yawn. Noiah).

Ovviamente lei è così scema da innamorarsene a prima vista.

Ma come fai, dico io, a innamorarti di qualcuno a prima vista!! E se fa la scarpetta con le molliche di pane? E se abbina i maglioni rossi alle camicie rosa? E se ascolta Gigi D'Alessio?

Ma cerca di conoscerlo un attimo prima, che so, fate due chiacchiere su uno scoglio, andate insieme a pescare perle, offrigli una bottiglia d'acqua di mare del 1989... conoscilo, figlia mia!

Perchè poi non venirti a lamentare che porta gli slippini bianchi, che ormai te lo sei sposato e te lo tieni.

  1. Sono bellissime e sexy (sempre)

Prendi la Bella Addormentata. Vive nel bosco. Non vive in un castello, ripetiamolo, vive nel bosco. Con le fate madrine, tutto quello che volete, ma non è che nel bosco ci siano abbondanza di parrucchieri ed estetisti.

Ma lei è meravigliosamente gnocca. Sempre. L'abitino scipito che farebbe sembrare Audrey Hepburn una povera contadina le sta d'incanto.

Niente trucco, per carità. Si sveglia con i capelli perfetti, biondi, boccolosi, a cascata.

E quando incontra il suo principe il suo primo pensiero non è: “Nooo che sfiga, proprio oggi che ho le occhiaie e i capelli crespi! Dov'è uno specchio? DOVE!”.

No.

Il suo primo pensiero è: “Ti ho visto nei miei sogni”.

Aurora, sappi che ti odio e che la maggior parte dei complessi che mi hanno rovinato l'adolescenza sono imputabili a te.

E adesso sentiti in colpa, stronza.

  1. Si fidano di chiunque

Allora, Biancaneve. A noi due, bitch.

Capelli neri come l'ebano. Ce li ho. (beh, sono più di un lucente color visone, ma ci accontentiamo)

Pelle bianca come la neve. Cell'ho. (senza lampade)

Le guance rosse... aspetta. Guance rosse? Perchè? No, le mie sono bianchicce – ectoplasma malato. Ah, servono le guance rosse? (Grazie, Maybelline. TVB, davvero)

Comunque. 'sta rimbambita, le arriva una vecchina alla porta, così, a caso. E invece di avere la reazione di tutte le persone normali “No grazie, non compro niente” oppure “No, testimone di Genova, già mi sta stretta la religione che mi hanno imposto, cosa ti fa pensare che io ne voglia un'altra?”, le apre la porta. La accoglie. E MANGIA LA MALEDETTA MELA!!

Biancaneve, in tutta la sua ingenua biancanevosità: “Ma perchè, chi mai potrebbe volermi male? Tutti mi amano.”

Ah, la candida presunzione delle Principesse.

Chiunque “Mmmmhhh, vediamo, fammi pensare... LA TUA MATRIGNA, FORSE?!? Hai presente, quella che ti ha mandato nel bosco con un cacciatore acciocchè ritornasse con i tuo cuore pulsante?”

CRETINA.

Deficiente, a pensarci un attimo di più magari restavi viva, ed evitavi a quel povero principe tutte quelle rogne che sono diretta conseguenza dell'essere principe e dover salvare la principessa, tipo uccidere draghi sputafuoco eccetera.

  1. E vissero tutti felici e contenti.

Diciamolo. Voi conoscete davvero qualcuno che “Visse per sempre felice e contento”?

No, per favore, fatemelo conoscere.

Perchè io conosco solo gente che “Visse contenta per un certo periodo di tempo e poi ebbe un esaurimento nervoso”, o gente che “Visse crogiolandosi nella sua infelicità e ripetendosi che in fondo gli andava bene così”, o gente che “Visse ad alti e bassi dannandosi l'anima per passare da un momento basso a un momento alto”.

Gente così, insomma.

Queste sciacquette no.

Riassumendo:

  • Biancaneve: principe azzurro uccide matrigna/strega cattiva, sposa principessa, EVPSFEC.
  • Cenerentola: principe azzurro prova scarpetta, sposa poraccia rendendola principessa. EVPSFEC.
  • Bella Addormentata: principe azzurro uccide matrigna/drago e sposa principessa. EVPSFEC.
  • Ariel: principe azzurro uccide strega cattiva/megapolipo, sposa principessa che ottiene anche un paio di gambe nuove perfettamente funzionanti. EVPSFEC.
  • Pocahontas: un po' più sfigata. Non la nomineremo.
  • Belle: il bestione diventa principe azzurro e sposa principessa. EVPSFEC.
  • Mulan. Salva la Cina, diventa eroina nazionale. Questo ci piace un po' di più. EVPSFEC.
  • Jasmine: sposa il poraccio. Non diventa principessa perchè lo era già. Tiè. EVPSFEC.
  • Tiana: sposa in principe poraccio. Apre ristorante. Esaudisce tutti i suoi sogni. EVPSFEC.
  • Rapunzel: scopre di essere principessa, sposa ladro poraccio, che diventa principe. EVPSFEC.

ECCHEDDUPALLE, eh.

lunedì 7 gennaio 2013

TRASLOCHI: UNA GUIDA PRATICA


Non c'è niente da fare: Milano esercita un fascino irresistibile sulla pulzella aspirante Carrie. Facciamocene una ragione.

Sì, la vostra piccola città di provincia in cui siete cresciute è a misura d'uomo, poco traffico, immersa nel verde, e blablah e blablah.

Ma.

Negozi.
Locali.
Lavori talmente toghi che JP Morgan in confronto è come fare la cassiera al supermercato sottocasa.
Frotte di gnocconi biondi che aspettano solo voi.

E quindi. Ciao Madreh, sei simpatica, ti voglio bene, grazie per avermi dato la vita e per avermi nutrita durante tutti questi anni, ma io me ne vo'. Ciao, eh. Ti porterò una palla di vetro con il Duomo sotto la neve. Se mi ricordo, che sarò troppo occupata a vivere la mia nuova vita pseudonewyorkese.

La pulzella può mica vivere sotto i ponti, però. Non è chic.
Vi immaginate la conversazione surreale “Siii, ciao nuova compagnia di amici tostissimi, venitemi a trovare stasera, cucino io!
...l'indirizzo? Sul navigatore?
Ehm... Ponte del Naviglio Grande.
No, no, non lì vicino, proprio sotto il ponte. Sì, io abito lì”.

Conseguente azzeramento della vita sociale.

Per cui. Trovare casa.

Una volta reperita magione acconcia alle vostre necessità (requisiti: dimensioni ottimali, coinquilini accettabili, zona in cui non vi violentino appena uscite di casa, ragionevole distanza dal lavoro) dovrete portare la vostra roba dal punto A – vecchia casa – al punto B – casa nuova - .

Massì, che sarà mai. Ho tre vestiti, due paia di scarpe e qualche libro.

DUE VESTITI?!?!? Diciamo DUECENTO! Dove eravate, stronzi, quando avevo le crisi epilettiche da “Non ho niente da mettermi?” Dove vi nascondevate, stupidi tacchi dodici, quando c'avevo la serata Figheggiamento Estremo? Eh?

Inscatolare. Inscatolare. Inscatolonare quanto più possibile.

Iniziate piegando anche le mutandine e disponendole accuratamente. A metà del primo scatolone accorgetevi che ve ne mancano ancora dodici. Finite di riempire i restanti undici scatoloni e mezzo buttandoci dentro qualunque cosa. Appallottolata. Informe. (Le ultime parole famose: “Tanto poi lo piego DOPO”.)

Scotchate il tutto. Sollevate un pacco a caso. Beh, sarà leggero, ci sono dentro solo scarpe.
Mhhggnnn...GGGHHHH...ok. Oggi abbiamo imparato una cosa nuova: le scarpe hanno lo stesso peso specifico del piombo fuso.

...due scoliosi e molte imprecazioni più tardi...

CE L'AVETE FATTA!! Complimenti, mie care amiche, ora anche voi entrerete a far parte della crème d'Italia, vi divertirete appacchi e i tacchi dodici non vi faranno mai male, neanche dopo un'intera serata passata a ballare sul tavolino di un locale.

Perchè?

Perchè voi ora siete milanesi. Siete POTENTI. Siete FIGHE.

Andate e vivete la voostra nuova, luminosa, scintillante vita milanese. Tanto lo sapete che mammà è sempre pronta ad accogliervi back, se toppate.

lunedì 10 dicembre 2012

CONFESSIONI DI UNA DOPPIA PERSONALITà.


Tutti hanno un alter ego.

I miei hanno un nome. E litigano.

Di seguito le surreali avventure delle mie due personalità, che convivono in un'allegra ventottenne un po' schizofrenica. Divisa tra Milano e Como, con una passione per la moda strenuamente osteggiata dalla vuotezza del mio conto in banca.

Scene di vita a casa Tettamanti.


Laura: “puliamo 'sta casa và, che fa schifo”.
Iaia “mgmnggngn 'nciòvoglia.”
L: “Almeno riordiniamo i vestiti.” *torre di Pisa a grandezza naturale costruita in vestiti che ondeggia pericolosamente sul divano*
I: “mgmnggngn 'nciòvoglia.”
L (ormai disperata): “I piatti! Non lasciamo lì da lavare i piatti, che schifo!”
I: “...ti ricordo che è uscita l'ultima puntata di Glee”
L: “...accendi il cazzo di computer e spaparanzati sul divano. ORA.”

Laura LOSES, Iaia WINS.

Serate:


Iaia scatenata sul tavolino/cubo/bancone del locale. Vodka a fiumi. Balli scomposti.
Laura annoiatissima che crolla dal sonno appoggiata alla colonna della discoteca.

Giorno in settimana:

Laura: “Andiamo a casa. Ho sonno.”
Iaia: “Nuooohhh mi sto divertendo tantissimo!! Dai sorella fatti un chupito e vieni a ballare!!”
Laura: “Non lo voglio un chupito, voglio il mio letto.”
Iaia: “Minchia sorella se sei vecchia, sei una noiaahhhh!! DIVERTIAMOCI!”
Laura (ringhiando): “Sono le FUCKING – DUE – DI – NOTTE – E – IO – HO – FUCKING – SONNO – E - DOMANI – DOBBIAMO – FUCKING – LAVORARE. Quindi tu adesso scendi IMMEDIATAMENTE da quel FUCKING CUBO e vieni a FUCKING CASA.”
Iaia (allarmata): “Ok, ok, non c'è bisogno di schizzopartire, arrivo.”

Laura WINS, Iaia LOSES

Weekend:

Laura: “Andiamo a casa. Ho sonno.”
Iaia: “Nuooohhh mi sto divertendo tantissimo!! Dai sorella fatti un chupito e vieni a ballare!!”
Laura (rassegnata): “Sigh... vabbene, dai. Uno solo, però!”
Iaia (trionfante): “Barista!! Un chupito per la mia amica che si deve sciogliere un po'!”
Laura (trangugiando il terzo chupito): “Shiii, la sherata non è malasscio...”
Iaia: “Shorellla, vedi che te l'avevo -HIC!- detto...”
Laura: “Ma quei tipi lì shono -HIC!- gemelli?”
Iaia: “Noèunosciolooo, sciolamentechenevediamodueee....”
Laura&Iaia assaltano i cubi/tavolini/banconi del locale. La redattrice (Laura, che si vergogna anche un po') stende un pietoso velo sul proseguo della serata.

Laura LOSES, Iaia WINS.

Rimorchio:


Tizio (in una scala tra uno e dieci, diciamo un sei): “Ciao, mi sembra di averti già vista in giro.”
Laura (sorridente, gentile): “eh, sì, è probabile, sai, anche io sono di Como...”
Iaia (sottovoce): <ma tu và 'sto plebeo, si permette anche di respirare la mia stessa aria>
(sgomita Laura. Voce gelida. Sguardo altezzoso) “Io?”
Laura (sottovoce): <tipregotipregoTIPREGO, fai.la.brava.>
Tizio (confuso): “Ehm, sì, facevamo il liceo insieme, sai...”
Iaia ( Voce gelida. Sguardo altezzoso): “Mmh. E questo ti da il diritto di rivolgermi la parola?”
Tizio scappa.
Laura corca Iaia de mazzate, che un atteggiamento così 'un se po' vedè.

Laura LOSES, Iaia LOSES.

Shopping


Iaia vuole qualcosa. (Solitamente ultratamarro)


Iaia: “Guardaquestomaglioncinooohhh!! E' adorabileeeehhhh!! Compriamoloohhh costa solo diciannoveeuroenovantacinque!”
Laura: “Ma CHE SCHIFO, è in acrilico duemila percento! Io quella roba lì non me la metto addosso, eh.”
Iaia: “Ma dai, ti preeego!! Costa poco, è un colore bellissimo e guarda che taglio chic...”
Laura: “...'scolta sorella, tu non riconosceresti lo chic neanche se ti ballasse davanti nudo. Fatto sta che io con una roba infiammabile non ci vado in giro. Cosa facciamo, alla prima sigaretta diventiamo la Torcia Umana? Ma non diciamo fesserie.”

Laura WINS Iaia Loses

Laura vuole qualcosa. (Solitamente ultracostoso)


Laura: “ODDEOOHHH il tubino alla Audrey Hepburn! Mi manca, mi manca davvero... e poi, costa solo millemila milioni...regalato!”
Iaia: “Hai SETTANTA tubini neri nell'armadio. Set-tan-ta. Scollo a V, scollo a barchetta, senza maniche, maniche corte, minigonna, gonna a tre quarti...'dupalle!”
Laura: “Ma non ho niente da mettermi! Gli altri tubini sono brutti e vecchi! Sento che la mia vita perde di senso ogni secondo che trascorro senza quell'abito...”
Iaia: “Perchè invece non ci compriamo quel bell'abitino rosso fuoco-aderente-tettedifuori che abbiamo visto l'altro giorno?”
Laura: “Tu e i tuoi gusti da Velina wannabe.”
Iaia: “Suora.”
Laura: “Facciamo un patto: IO avrò il tubino da millemila euri, e TU puoi avere una coroncina sbarluccicante da abbinarci.”
Iaia: “AFFARE FATTO SORELLA!!”

Laura WINS, Iaia WINS

mercoledì 28 novembre 2012

Moda Zero Sbatti Chapter One





DONNA! 


Tu, che vuoi essere sempre alla moda ma non hai voglia di sfogliare le 547 pagine di Vogue Collezioni Autunno/Inverno, 
Tu, che ti senti la scoliosi incipiente al solo pensare di portarti a casa in metro i 3 chili e 2 etti di Glamour,
Tu, che piuttosto che leggere i crimini grammaticali sul blog di Chiara Ferragni per essere aggiornata sulle ultime tendenze useresti la tunica di Suor Maria Claretta,
Tu, che insomma, vuoi essere gnocca ma non ti vuoi sbattere,

SEGUI IAIA!!

Su questa pagina la rassegna di ciò che riuscirà a farti sembrare la gemella brutta di Kate Moss (profane: fashion do's) invece che, come ora, la gemella sciatta di Rosi Bindi ('gnurant: fashion dont's)

DONNA, rivolgiti a Iaia con fiducia!
Se, me piacerebbe. Questa non sono io.


Moda Zero Sbatti volume Uno: I colori dell'inverno.


Punto primo: piantiamola di credere a chi ci dice che "Caaraa il viola eliotropo è il nuovo neeeroooo! Caaraaa il grigio piccione è il nuovo neeerooo!"
Minchiate. 
Tanto finiremo di nuovo vestite come becchini a cui è appena morto il canarino.

Punto secondo: parliamo del BORDEAUX. (per coloro che non capiscono una mazza: rosso scuro. No viola. No fuxia. Rosso. Scuro.)
Ah, quel colore che sta bene alla giovine pulzella ansiosa di rimorchiare in discoteca e alla sciuretta con il SUV e la tinta coordinata alla borsetta di Hermes. Quel colore che anche tu, che hai il senso del colore di Ray Charles, sì, anche tu, potresti coordinare con qualunque straccetto che ti sia rimasto nel guardaroba dall'inverno scorso.

NO FERMA!! Il bordeaux con il verde petrolio NOOOOOOO!!! Criminale, cosa fai!

Ok, lezioni su come abbinare il bordeaux: colori NEUTRI. No, il giallo senape NON è considerato un colore neutro. Ti prendo a sprangate sui denti se mi fai ancora domande così idiote.


Il Bordeaux. Che è anche un vino, e non riusciamo a deciderci se ci piace di più il vino o il colore. Nel dubbio, entrambi.

Quindi: Bordeaux, Verde Bosco, Giallo Senape, Arancio Foglie Autunnali. NON tutti insieme! E se ti becco ancora ad combinare il nero con il blu elettrico giuro che ti incateno ad Enzo Miccio per un mese.

Il Verde Bosco. Che lovviamo.


Moda Zero Sbatti volume Due: Quello di Cui Ci Siamo Finalmente Liberati


I Teschi. I teschi hanno finalmente riacquistato il posto che spetta loro: negozi dei cinesi, nel cestone "Tutto a due euro".
Zitta tu. Non voglio sentire lamentele. Lo so che a te i teschi piacciono tanto, ma la realtà vera è che Nun Se Possono Vedè. Solo perchè li ha lanciati Alexander Mc Queen (Riposi In Pace, povera anima) nel 2006 non vuol dire che siano accettabili. Non lo sono mai stati.
QUANTE VOLTE TI DEVO DIRE CHE LADY GAGA NON è UN MODELLO DI STILE!!

Il Viola. Colore aberrante. Ti dà l'incarnato della Sposa Cadavere. Hai la maglia dello stesso colore delle occhiaie.
Eppure ci hanno fracassato gli attributi per anni con la storia che il viola è fico il viola è trendy.
Il. viola. è. una. ciofeca.
(Disclaimer: la sottoscritta fa parte del "Comitato di Liberazione dal Viola in Tutte le sue Gradazioni" da quando ha le occhiaie. Quindi da sempre.)

I Plateaux. (uomo, che non hai mai aperto un Cosmopolitan in vita tua: scarpa con tacco con suola rialzata sulla parte anteriore).
Inutile nasconderselo: sono tamarri. E purtroppo in Italia continueranno a imperare.
MA. Le modelle di Victoria's Secret nell'ultima sfilata sfoggiavano scarpe leggermente a punta (ho detto leggermente! Non iniziare con le puntazze da Viale Zara!) SENZA PLATEAU.
Ggggioia immensa.
E chi siamo noi, povere mortali, per contraddire l'Armata Suprema, le Strafighe Fotoniche, le Responsabili della Nostra Bassa Autostima?
Nessuno, appunto.

Adriana Lima, guarisci la nostra cellulite! Gisèle, dispensaci davanzali prosperosi! Miranda Kerr, sommergici di mariti gnocchi come il tuo!


Anche Queste Qui non sono me. No, nel caso vi venisse il dubbio, eh.



Moda Zero Sbatti volume Tre: Mi Fa Schifo Ma Va Di Moda


Leopardato. 

Zebrato, Pitonato, animalier in generale. NO. Va bene solo se:
a) sei un'aspirante Velina (ti faranno indossare di molto peggio, quindi tanto vale che ti abitui)
b) stai per partecipare al Grande Fratello. (più tamarra sei, più probabilità hai di rimorchiare un calciatore. Labbra a canotto e tette rifatte aiutano, ricorda)
In tutti gli altri casi sappi che organizzerò battute di caccia con fucili a pallettoni per velocizzare la tua estinzione.

Biker Boots. 
Che è un modo figo per dire stivali da motociclista. ALTRO NO. Soprattutto se abbinati ad abitini bon ton che urlano "vorrei essere Keira Knightley ma so'ttamarra come Nicki Minaji". 



Ecco, come dire. NO.


Pochette. 
Allora, non è che mi facciano proprio schifo, ma qualcuno mi sa dire quante leggi fisiche devo ignorare per mettere lo stretto necessario in una borsetta di quattrocentimetriperotto? 
Sigarette e portafoglio fanno saltare le cuciture. 
E come faccio a rientrare in casa se non ho le chiavi? EH?!? Glielo spieghi tu a mia madre imbufalita -lì ad aprirmi la porta alle cinque di mattina- che l'ho svegliata perchè dovevo fare la faiga con una borsetta microbica?!?!



... to be continued...

lunedì 12 novembre 2012

La Gloriosa Rivoluzione delle Calze Color Carne


Basta boiate. Passiamo ad argomenti più importanti. 

Ho deciso di fondare un nuovo partito, “NO ALL'OSTRACISMO DELLE CALZE COLOR CARNE” (è un po' lungo, lo so, sto lavorando su un acronimo plausibile).
No, C. A.C.Ca, Comitato di Accettazione e Comprensione delle CAlze color carne non è bellissimo. C'è di meglio. Solo che adesso non mi viene in mente.
Vabbè, lasciamo perdere.

Passiamo alle motivazioni per cui le calze color carne vanno elette Patrimonio dell'Umanità UNESCO.


   1. Le indossa Kate Middleton.


E con questo potrei anche concludere. E' troppo facile, come buttare il +4 a Uno quando stai vincendo. Cioè, KATE. MIDDLETON. Non so se mi spiego. Una che è riuscita a:
  • Conquistare il Principe piùfficoh dell'universo e intrufolarsi con la sua testolina plebea nella lizza per la Corona d'Inghilterra,
  • Farsi amica la Regina Eli (che dev'essere un bel pezzo di stronza, la Regina Eli, quando ci si mette),
  • Far parlare di sé in topless mettendo in mostra delle tette pari a quelle di un Teletubbie,
  • Perdere sedicianta chili e restare ugualmente fighissima E, ultimo ma non ultimo:
  • Essere eletta Icona del Buon Gusto indossando gli stessi abiti che indossa Kim Kardashian. (non sto scherzando, mette gli stessi abiti di McQueen della PornoEreditiera Buzzicona. No, non Paris Hilton, l'altra, quella bruna). Solo che sulla Kate sembrano LO CHIC.


  1. Io c'ho freddo.

Si è capito che sono freddolosa? No, perchè se non si è capito ve lo ripeto: le temperature accettabili partono dai ventisei gradi. A venticinque c'è una spiacevole brezzolina. A venti inizia a far freschino, forse è il caso di metterci il maglione. A quindici inizio a chiedermi che ho fatto di male nelle vite precedenti per meritarmi una simile tortura.

A dieci la morte inizia a sembrarmi l'alternativa preferibile.

Temperature inferiori non sono contemplate.

Ingiustizia del mondo vuole che agli uomini, coi bollori manco fossero in menopausa, sia richiesto di girare incamiciati e incravattati all year long (diciamo che non ho niente in contrario, che la cravatta – su esemplari gradevoli alla vista, ovvio – mi provoca momentanea afasia e perdita della capacità di concentrazione). Però poveri. Poi gli vengono le caldane e alzano l'aria condizionata. E io devo spezzare tibie, anche se la mia natura dolce & generosa vorrebbe impedirmelo. A cuccia, Iaia tenera&ccarina, che sono occupata a spezzare tibie!

Sulle donne, invece, (pressione bassa, assenza di panzetta da birraiolo- riserva per l'inverno, ipersensibilità al GELO) è gradito Abbigliamento da Presentatrice di Sanremo in Fase di Zoccolaggio Acuto. Con una temperatura esterna da Gulag Siberiano.


Eh no, eh. NO.

Al fine di evitare morte per assiderazione, io le calze color carne me le metto.

  1. Non ne posso più della Dittatura delle Calze Nere.

E se mi voglio mettere un abito nero? Nerosunero mi provoca il MaAncheNO facile.
E Se quel giorno il nero non mi va? Se voglio vestirmi, mettiamo, di giallo? Posso mica andare in giro a fare l'Ape Maya!

E' un paese libero, checcazzo! Siamo in democrazia!!
(Iaiabolario, voce “Democrazia”: quel sistema di governo in cui io decido e gli altri fanno quello che dico io).

  1. Gambe nude + glaciazione = Gambe blu = Sexy come una campana della raccolta del vetro.

Non servono ulteriori spiegazioni.


Piccoli accorgimenti:

  • Mai più di 20 denari. Che poi sembrano le calze ortopediche di mia nonna quando si è rotta l'anca e l'effetto bbellabbellainmodoassurdo va a farsi benedire.
  • Sceglile in base alla tua carnagione. Inutile avere le gambe abbronzate come dopo tre mesi ad Ibiza se il decolletè sembra quello di Morticia Addams. E viceversa.
  • Mai di giorno. Primo perchè non è fine, secondo perchè con il sole sbarluccincano e non ci piace, terzo perchè si vedono i peli. Non che ne abbiamo noi donne, eh, per carità. Ma prudenza non è mai troppa.
  • Se proprio l'idea del nudo&velatissimo ti ripugna, inizia gradualmente. Calzedonia aiuta. Con questo modello Bomba Sexy – Burlesque – Dita von Teese sarai talmente occupata a scrollarti gli uomini di dosso che non avrai tempo di preoccuparti del fatto che il colore delle calze non ti convince.


Per tutti i motivi elencati sopra, io dichiaro ufficialmente iniziata quella che verrà ricordata dagli storici negli anni a venire come la Gloriosa Rivoluzione delle Calze Color Carne!