giovedì 18 settembre 2014

UN DIAVOLO PER CAPELLO

Ieri. Iaia. Parrucchiere.

Un evento raro come una glaciazione.

So che si suppone che le fashion blogger siano sempre perfette precise vestite alla moda e ingioiellate.

Ma invece no.

Capelli a minchia: sulle riviste...

A parte che ho un lavoro, perchè sapete com'è, mangiare bisogna mangiare.
A parte che sto facendo un master perchè mi andava. (Che la frase "Ma chi me l'ha fatto fare, ammè" sia stata ripetuta circa quindici trilioni di volte è ininfluente.)
A parte che c'ho una vita, che si compone di tutti gli elementi che generalmente caratterizzano una vita. Che so, un fidanzato simpatico, amiche in crisi, una casa da pulire, solita roba insomma.

Comunque, io sono umana e mi comporto da umana e c'ho la paglia in testa come tutte le donne normali.

...e la triste realtà.


Quindi, prima di dover ricorrere a contadino con mietitrebbia per domare la chioma incolta, ieri sono andata dal parrucchiere.

E lì, INCAZZATURA PROFONDA.

COME STARE SU UN VOLO RYANAIR.
Avete presente quando vi siete alzati alle sei e avete trascinato cinque valigie per mezza Lombardia e al check in c'era una coda interminabile di pirla che hanno deciso di partire il vostro stesso giorno, mortacciloro?
Volete solo sedervi al vostro posto in aereo e svenire, giusto? Sbagliato.
Perchè è lì che dalla cabina parte "Compra le sigarette elettroniche! Compra i profumi! Compra i biglietti della lotteria fortunatissima! COMPRA STICAZZI! COMPRA!"

Ecco, stare dal parrucchiere è la stessa cosa.

Con l'aggravante che per venderti la qualunque usano il metodo: "Devi avere questo prodotto costosissimo perchè SEI UN CESSO e solo con questo fantastico, esclusivo, meraviglioso prodotto costosissimo diventerai supersciantosa e tutti ti sbaveranno dietro."
Una, due, tre, cinquantasette volte.
Con la collaborazione della fantastica Rioca di Inchiostro Antipatico! https://www.facebook.com/pages/Inchiostro-antipatico




















Non sei solo pesante, parrucchiera, sei anche maleducata.

Uno: ringraziando il cielo la mia autostima non dipende dalla crema SplendLucidRipar.

Due: se voglio qualcosa stai tranquilla che te lo dico, mi hanno fatto la bocca per esprimere quello che penso.

Tre: mi metti a disagio. Risponderti "no" una, due, tre, cinquantasette volte MI METTE A DISAGIO, come te lo devo dire?

Quattro: è una politica di marketing cretinissima. Perchè io dal parrucchiere ci vengo per rilassarmi e per sentirmi più faiga, e se tu continui a farmi sentire a) a sotto attacco, e b) un cesso, io da te la prossima volta non ci torno più. COMPRENDIDO?

Sono stata brava e gliel'ho detto con garbo e gentilezza. Brava Iaia, brava.

La morale è che SONO STUFA di dover comprare cose inutili solo perchè mi fanno sentire brutta e inadeguata. Sono stufa di queste politiche di marketing delle case cosmetiche.

Quindi esorto tutte le mie bellissime lettrici (io non ho lettrici brutte, proprio non ce le ho, mi spiace), a mandare a quel paese tutti quelli che ti dicono che la cellulite è una malattia, che i tuoi talloni screpolati fanno scappare la gente dalla spiaggia, e che il solo essere donna ti obbliga a comprare una marea di cazzate per non sentirti una merda totale. A QUEL PAESE DEVONO ANDARE.

Pace&amore bimbe, e sappiate che se mettete mi piace a Something Iaia's (sotto), o condividete i miei pezzi, da qualche parte una donna con la cellulite VIVE BENE LO STESSO. Tiè.



mercoledì 27 agosto 2014

La Milanese in vacanza

Estate. 

Ogni milanese che si rispetti ripete il mantra “No, no, quest’estate niente vacanze, faccio solo qualche weekendino a Santa (Margherita Ligure) o al Forte (dei Marmi). Poi così, qualche giorno (leggi: due settimane) a Formentera e basta, poi magari vado a Ibiza in settembre… niente di che insomma”.

Ne deduciamo che il Milanese, ma soprattutto, La Milanese, sono ovunque. E si riconoscono ad occhio nudo, dato che si trascinano dietro, come le lumache la propria casa, le loro abitudini da città.

La Milanese non ti guarda, ti squadra. 

E critica il tuo abbigliamento pezzo per pezzo: “Quell’outfit l’hai comprato alla Caritas, vero?”, “ Chi ti ha passato la malsana idea che lo slippino bianco fosse legale?”. E infatti, lei è perfetta. Dal caftano di lino indiano legato finto negligente in vita, alla borsa di paglia provenzale, ai sandali comprati a Capri, è la quintessenza dello chic vacanziero. Gli occhiali sono di Chanel, però, non scherziamo. 

Quello che vorremmo essere. Ma invece no.

E poco importa che sia a Fregene o a Portofino, lei diffonde quell’inconfondibile aria di snobismo.

Fare il bagno? Ma scherzi? E se poi mi si rovina la messa in piega?

Insomma, la Milanese in vacanza è tutto il contrario di QUESTO. (Sì, sono io)

La Milanese non mangia al mare. Fa così famiglia meridionale l’impepata di cozze nei Tupperware, non si può guardare. Al massimo sbocconcella di malavoglia una caprese di bufala, al bar della spiaggia. Quella con i lettini in legno e gli ombrelloni grandi come l’Equador. Mangiare è plebeo.

Realmente visto e sentito: ragazze piuttosto in carne che discutono animatamente sui meriti dei panini al tonno versus panini con salame e peperoni. Milanese viperina che dall’ombrellone vicino al mio commenta sibilando alla sua amica: “Beh, forse è il caso che ne mangi meno, di panini”. 

Perché l’acidità non conosce stagioni, signora mia.


La Milanese trentenne dà punti a qualunque ventenne autoctona. È in formissima. Le gambe non hanno mai visto cellulite e il sedere è alto sodo e tonico. Lei è una regina, nei posti vacanzieri, i nativi la venerano come una divinità. 

Ma poi torna a Milano, dove è solo una tra le tante.

Grazie a chi mette mi piace, commenta o condivide!

Supporta anche tu una fesciobbloggher poraccia!

giovedì 31 luglio 2014

IN VIAGGIO CON IAIA – BUDAPEST EDITION



Budapest, capitale dell’Ungheria, è una città ultrafiga che, nel mio personale vocabolario, merita pienamente la definizione di “Parigi dell’Est”. Luci, castelli, monumenti ottocenteschi, Danubio, battelli, e chi più ne ha più ne metta.

Tu guarda che roba.


Purtroppo la compagnia aerea ungherese ha avuto l’irritante idea di fallire qualche anno fa, e gli unici collegamenti diretti da Milano sono forniti da RyanAir e WizzAir.

Non volate Wizzair.

Seriamente, in due voli sono riuscita ad accumulare qualcosa come sedici fantastilioni di ore di ritardo. Ho fatto amicizia con un italiano che lavora a Zurigo, la cui insana passione per la pallanuoto spingeva in quel di Budapest  per i Campionati del Mondo, con un’ucraina sposata con un italiano che lavora in Slovacchia, e, al ritorno, un’adorabile ragazza che era andata a trovare il suo fidanzato, che lavora per UniCredit.

Ah, a proposito: non fidanzatevi con i tizi che lavorano in UniCredit. Guardate come mi sono ridotta io.

Comunque.

-          -          Gli Ungheresi tra di loro non si chiamano Ungheresi, ma Magiari. Vattelapesca perché. L’ungherese medio è alto, biondo, figo, e guarda la bruna donna latina come se fosse una Dea scesa in terra a miracol mostrare. Ovvero: se vi sentite depresse io vi consiglierei un giretto lì per pomparvi un po’ l’autostima. MA. La femmina media magiara sembra la concorrente gnocca di Miss Mondo. Vi ricordate l’autostima di prima? Ecco. Ciao autostima, ciao.

-          Gli ungheresi parlano ungherese, una lingua del ceppo ugrofinnico. Quindi è una roba che parlano lì e in Finlandia, dalle sonorità tipo HFUNGVUQURTLZ. Eh? Sì. Sono d’accordo con te. Annuite e sorridete, annuite e sorridete.

-          La bevanda tipica è il froccs (pronunciato come frecc – freddo in bergamasco), 3 parti d’acqua e due di vino bianco o rosè per le fighette, per i più coraggiosi una parte d’acqua e due di vino. Oh barista, chissenefrega, sono italiana, salta l’acqua e dammi direttamente un bicchierozzo di vino, và.

-          In principio erano Buda e Pest, separate dal Danubio. Poi occhiolini, pause caffè insieme, qualche froccs e prima che potessero accorgersene SBADABAM! Si sono ritrovati sposati. Budapest un solo corpo una sola anima una sola città.

Aaaahhhh, cherromantico.


-          I castelli con le torrette simil Bellaaddormentata sulla riva di Buda non sono in vendita. E comunque non avete i soldi.

-          Fun fact: Freddy Mercury dei Queen ha davvero provato ad acquistare il Palazzo del Parlamento. Ricevendo in risposta una grassa, grassa risata.

-          Il piatto nazionale è il gulash, che è una zuppa di manzo e verdure deliziossima. Insaporitela con la paprika, il peperoncino locale, che vi verrà portato a parte in tre delicate gradazioni: Piccante, Piccantissimo e Monte Fato. A voi la scelta.

-          La piazza principale si chiama Piazza degli Eroi. Il monumento centrale è una sorta di obelisco ai cui piedi cavalcano valorosamente i sette bronzei e baffutissimi Fondatori della Patria. Modelli utilizzato per tutti e sette: Diego Abatantuono in “Attila Flagello di Dio” o Rubeus Hagrid in uno qualunque dei film di Harry Potter.

Zoommate sui baffoni, vale la pena 


-          La sera, imperdibile l’isolotto Margitt, in mezzo al Danubio, le cui principali attrattive sono i locali all’aperto e le birre. Birre a due euro. Birre chiare, birre scure, birre piccole e birre medie.

-          I taxi sono gialli. Ma devono avere uno stemma sulla portiera, perché se no sono taxi finti FregailTuristaSprovveduto. E io non vorrei essere in voi al momento del conto.

-          Se volete una vista perfetta della città, salite sulla collina della statua della Libertà a Buda o fatevi assumere in UniCredit, a Pest. Dalla cafetteria all’ottavo piano si vede tutto. Figata power.

 -        Notte. Danubio romantico. I battelli si trasformano in megadiscoteche sull'acqua. VOGLIO DIRE.

E poi basta, mica potete pretendere che io veda tutto in un viaggio di lavoro di tre giorni.

Accontentatevi anche voi, suvvia.

Non dimenticate di mettere mi piace a Something Iaias (box sotto) così io sono felice, e voi siete sempre aggiornati su qualsiasi argomento con favolosi pezzi ironico/demenziali!


mercoledì 16 luglio 2014

RAPPORTO MADREH - FIGLIAH (anno per anno)


Questo post è stato originariamente scritto per la Festa Della Mamma.

Giusto perchè quando ce vo' ce vo', eh.

fonte: www.pourfemme.it


Age 0: Uaaaaahhhhhhh!!!

Age 1: ma-ma!

Age 3: Mamma non voglio andare all'asilo, voglio stare con te!

Age 5: Mamma pazienza se sono malata, voglio andare all'asilo!

Age 6: Mamma non voglio andare a scuola!

Age 8: Mamma sbagli, la maestra dice che si fa così, non come lo fai tu! La maestra ha sempre ragione, non come te.

Age 11: Mamma mi compri un reggiseno? Ce l'hanno tutte nella mia classe! (risposta di Madreh: chissà se avranno le taglie sottozero?)

Age 13: Mamma non mi accompagnare per negozi, vado con le mie amiche, ormai sono grande!

Age 15: Mamma lasciami andare in discoteca! Perchè le altre madri lasciano andare le figlie e tu no? Rientrare all'UNA? Tanto vale non andare, fammi tornare almeno alle tre!

Age 16: GIURO CHE NON DIVENTERò MAI COME TE! NON TI SOPPORTO!

Age 17: No mamma, non ci vengo in vacanza con voi, non sono mica una poppante. Non vedo l'ora di avere diciott'anni per potermene andare di casa.

Age 19: Mamma non capisci niente, lui è l'uomo perfetto per me! (detto di ex fidanzato FALLIMENTARE, da cui Madreh mi aveva saggiamente messo in guardia)

Age 21: Mamma decido da sola cosa fare da grande, non ho bisogno dei tuoi consigli!

Age 23: Mamma per fortuna che mi hai dato una mano tu...

Age 26: (appena andata ad abitare da sola) Mamma mi manchi.

Age 28: Mamma ho bisogno di un consiglio...

Age 29: Mamma, se da grande diventerò anche solo la metà della donna che sei tu potrò già dirmi soddisfatta di me stessa.

Grazie Mamma, grazie di tutto.

Grazie di avermi sopportata, grazie delle urla, delle risate, dei consigli, delle coccole, dei pianti, dei no, ma soprattutto: 

GRAZIE DI VOLERMI COSì BENE E DI VOLERE SEMPRE IL MEGLIO PER ME.

fonte: www.pourfemme.it

martedì 1 luglio 2014

Zanzara immonda, IO TI MALEDICO

Notte. Interno di una casa milanese.

La Iaia se la ronfa beata quando un fastidioso ma persistente "zzzzzzzzzzzzzzzz" la strappa violentemente dalle braccia di Morfeo, interrompendo elucubrazioni oniriche in cui la vostra affezionata era:

- la fidanzata di Claudio Marchisio , ma anche
- Regina del Mondo Mondiale.

Primo pensiero: STRONZA ZANZARA ti odio ridammi il mio Marchisio E'MMMMIOH.

Secondo pensiero: STRONZA ZANZARA ridammi la mia corona di Regina del Mondo Mondiale che oltretutto mi stava anche benissimo.

Terzo pensiero: MUORI. Io ti stermino. Ti elimino. Ti uccido in modo così cruento che ci gireranno Hostel 4 mosquito edition. Nauseante parto delle più infime cloache milanesi. (Sì, lo so, ogni tanto mi faccio un po' trascinare con gli insulti).



La mia mano scatta fulminea.

SCIAAFFFFFFF!!!!

Dolore. Rincoglionimento. Umiliazione.

Mi sono autoinflitta il ceffone peggiore della mia vita, in piena faccia.

MA. La schifosa zanzara fetente SE NE VOLA VIA INCOLUME. La sento, la sento che ride a crepapelle alle mie spalle. Immaginatevela che si tiene la pancia con le zampine, guardandomi con aria di pietà mista a scherno.

Iaia 0 - Zanzara 10.000

Giuro che oggi compro una cisterna di DDT e TI FACCIO SECCA, immonda creatura. Sterminerò te, tutti i tuoi figli, e i figli dei tuoi figli.

IL MIO REGNO PER UNA BOTTE DI NAPALM!

(ah, per chi se lo stesse chiedendo, sì, ho ancora l'orecchio rosso dalla botta che mi sono data. Ma che vita di sconfitte)


lunedì 30 giugno 2014

COME FARE LE VALIGIE. (con la i!)

English version here: Packing Bags. Literally

FANTASTICO! Hai finalmente prenotato una vacanza di una settimana a (inserire nome di paradiso esotico/città d’arte/località sciistica qui)

Adesso.

Biglietti: celo.

Passaporto: celo.

Bagaglio: AHEM.

Portare o non por tare? QUESTO è il problema.

Qui piccola guida a “come preparare una valigia senza imprecare fortissimo”.

Primo: L’ESSENZIALE, e solo l’essenziale.

No. Il vestito da sera paillettato non è da portare “in caso che”. METTI CASO COSA, MA COSA. No, non incontrerai l’uomo della tua vita che ti rapirà e ti porterà su un’isola deserta sul suo yacht. E’ la vita vera, non un film con Hillary Duff, daicazzo.

Per lo stesso motivo, il tuo tubino più professionale, a Cipro, è inutile come un capezzolo in fronte. E’ inutile che tu ti illuda di fare affari, le attività principali saranno spalmarti in spiaggia e ingozzarti di delizioso cibo greco. Il tubino lascialo a casa e non rompere.

source: www. shockdom.com

Secondo: CONTROLLA. IL. METEO.

Se fa freddo tipo Inferno Gelato (la mia personale idea di inferno è un posto dove fa molto, moooolto freddo e non esistono the caldo e vino rosso), sicuramente NON indosserai la tua nuova, favolosah minigonna. Portati cappotti, maglioni, vestiti di lana pesante e calzettoni. Una vagonata di calzettoni.

Allo stesso modo, i calzettoni sono lievemente ridondanti a Tahiti. Chi l’avrebbe mai detto, eh?

TACCHI ALTI? In montagna? Sei PAZZA?!? (Disse la donna che festeggiò un Capodanno sulle Alpi in abito di chiffon e decolleteès. Ma adesso sono cresciuta, sono saggia. Giuro.)

Terzo: NON SEI NELLA TUNDRA.

Se dimentichi qualcosa te lo ricompri.

Se sei nella Tundra sei fottuta, mi dispiace.

Quarto: UN reggiseno. Ce l’hai addosso.

Sette paia di mutandine, uno per ogni giorno. Più tre o quattro brasiliane se vuoi fare la splendida. E lo sappiamo tutti che vuoi fare la splendida.

Quinto: un paio di jeans, una felpa col cappuccio, una t-shirt cretina.

È la base. Duh.

Sesto: SE STAI ANDANDO IN GERMANIA, NON FREGA NIENTE A NESSUNO.

Portati vestiti per coprirti e sei a posto. Tessuti? Colori? Stampe? Cosa sono, e soprattutto, chissenefrega?

source: thevogueteller.blogspot.com

Settimo, e importantissimo: NON SEI A UNA SFILATA DI MODA. DIVERTITI!

Addobbarti da supermodella ti deprimerà. Non puoi arrampicarti sugli alberi se hai paura di rovinare i tuoi pantaloni Marc Jacobs. Non puoi gettarti in mare a mezzanotte inguainata in lingerie La Perla. Non puoi rotolarti nella neve in pelliccia.


Vestiti semplice e GODITI LA VACANZA!



Packing bags. Literally.


Italian version here: Come fare le valigie (con la i!)

Oh, wonderful! So you have finally booked your one-week blissful holiday to …insert name of exotic paradise here…

Now. Tickets: check

ID: check

Luggage: ehm.

To bring or not to bring? THAT is the question.

I’ll give you some tips and tricks to pack perfectly.

First: the ESSENTIAL, and only the essential.

No, the sequined maxi dress is not a just-in-case. You’re not gonna meet the man of your life that is gonna kidnap you and bring you to a deserted island on his private yacht. It’s real life girl, not a B-movie.

For the same reason, don’t bring your best business suit on a trip to Cyprus. There’s no chance in hell you’ll close an important business deal. All you’re gonna do is lie on the beach and enjoy delicious Greek food. No. suit.

source: www.shockdom.com

Second: CHECK.THE.WEATHER.FORECAST

If it’s cooold as Freezing Hell (my personal idea of Hell is a very very cold place, with no warm tea and no alcohol) you will surely NOT wear your amaaaazing new miniskirt. Bring coats, sweatshirts, warm woollen clothes, and socks. Lots of socks.

For the same reason, socks are of little to no use in Tahiti. Good to know, huh?

HIGH HEELS? In the mountains? ARE YOU INSANE? (said the girl who once went to a party in the Alps in pumps and a chiffon dress. But I’m grown now, I know better. No really, I swear!)

Third: IT’S NOT THE TUNDRA

If you forget it, you can buy it.

If IT’S the Tundra, you’re screwed. Sorry.

Fourth: ONE bra. You’re wearing it.

Seven pair of undies. One for each day. Plus, three/ four thongs if you want to show off. And we all know you WANT to show off.

Fifth: ONE PAIR OF JEANS, A HOODIE, A FUNNY T-SHIRT

It’s the basis. Duh.

Sixth: IF YOU’RE GOING TO GERMANY, NOBODY CARES

Just bring clothes  to cover yourself. Style? Color? Prints? What are these things? Who cares?

Source: www.thevogueteller.blogspot.com

Seventh, and most important: IT’S NOT A FASHION SHOW, IT’S FUN!

Dressing up like a mannequin will make you sad. You can’t climb trees if you’re afraid to ruin your Marc Jacobs trousers. You can’t have a midnight swim if you are in La Perla lingerie. You can’t make snow angels if you’re wearing a fur.


Dress easy. Have FUN!